Carta del docente ai precari, per il giudice è “discriminatorio il differente trattamento”: 2.500 al supplente che ha presentato ricorso con Anief

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Risulta “discriminatorio, e quindi illegittimo, il differente trattamento rispetto al docente di ruolo, con riferimento al mancato riconoscimento”: a stabilirlo è stato, una settimana fa, il Tribunale Ordinario di Vicenza, sezione Civile sulle controversie del lavoro, che ha accolto il ricorso di un docente che attraverso i legali dell’Anief ha chiesto i motivi della mancata assegnazione della Carta annale del docente da 500 euro annui a seguito dei contratti stipulati tra il 2016 e il 2023.

Esaminato il contesto giuridico e “alla luce delle considerazioni condivise dai giudici della Sezione lavoro del Tribunale di Vicenza, già esposte in numerose sentenze rese su casi analoghi”, il giudice ha condannato il Ministero ad assegnare 2.500 euro all’insegnante.

Il sindacato Anief conferma con l’occasione la volontà di proporre i ricorsi per accedere con Anief al bonus docente: l’obiettivo è quello di recuperare 500 euro per ogni supplenza, anche per i contratti fino al 30 giugno, al termine delle lezioni o di durante ancora inferiore. Per maggiori informazioni o per aderire all’impugnativa Anief, in modalità singola o collettiva, basta collegarsi con la pagina internet predisposta dal sindacato rappresentativo.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “l’evidenza delle tesi espresse lo scorso anno sulla diatriba dal Consiglio di Stato e dalla Corte di Giustizia europea non ammettono più dubbi: la Carta del docente va anche ai precari. Pure il governo Meloni ha ammesso l’errore contenuto nella Legge 107 del 2015 approvando il decreto Salva-Infrazioni poi diventato legge, anche se limitandosi al corrente anno scolastico e a concedere l’apertura ai soli supplenti con contratto in scadenza il 31 agosto 2024. Tutti gli altri rimangono discriminati e possono sempre presentare ricorso con il nostro sindacato, così da recuperare i 500 euro l’anno”.

LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI VICENZA

“Il Giudice del Lavoro, definitivamente pronunciando, ogni contraria o diversa istanza e deduzione disattesa o assorbita:

– condanna il Ministero resistente a costituire in favore della ricorrente XXXXX XXXXXXX, con le modalità e le funzionalità di cui agli artt. 2, 5, 6 e 8 del DPCM 28 novembre 2016 (GU n. 281 del 1-12-2016), la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado di cui all’art. 1, co. 121, Legge 107/2015, con accredito/assegnazione sulla detta Carta della somma pari a complessivi € 2.500,00, da spendersi non oltre il 24° mese decorrente dalla data di costituzione della Carta stessa;

– condanna parte resistente alla rifusione delle spese di lite sostenute dalla parte ricorrente a tale titolo liquidando la complessiva somma di € 500,00, oltre a spese generali ed accessori di legge (iva e cpa), con distrazione in favore dei difensori antistatari.

Vicenza, 28/09/2023”.

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