Carta del docente ai precari, bastano pochi mesi per averla: a Pordenone mille euro alla supplente che a giugno aveva fatto ricorso con Anief: per avere la card servono 150 giorni l’anno di servizio a tempo determinato
Si contano sulle dita di una mano i tribunali che sulla Carta del docente hanno detto che ha fatto bene il legislatore a non assegnarla agli insegnanti precari.
Il 99% delle sentenze, ormai, sono tutte orientate a seguire il ragionamento fatto dalla Corte di Giustizia Europea, che rispetto alla causa C-450/2021 ha detto che non si possono discriminare i supplenti, ma anche con il Consiglio di Stato, che con la sentenza n. 1842/2022 ha detto che l’attuale legge calpesta gli articoli 3, 35 e 97 della Costituzione, e dalla Corte di Cassazione che ha allargato il numero dei supplenti.
Anche a Pordenone, a un’insegnante precaria che ha svolto due supplenze tra il 2021 e il 2023, il tribunale non ha potuto fare altro che assegnargli i 1.000 euro inizialmente negati dall’amministrazione scolastica per colpa di una legge, la riforma della Buona Scuola del 2015, che ha dimenticato di fare aggiornare il personale docente precario. Ad assistere la docente è stato il sindacato Anief, che attraverso i propri legali in otto mesi (aveva presentato ricorso lo scorso mese di giugno) ha presentato e vinto il ricorso.
“Poiché la formazione dei lavoratori è obbligatoria per tutti, adesso le aule di giustizia provvedono a fare avere loro il maltolto – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – , bastano150 giorni di supplenza per anno scolastico per accedere alla Carta del docente da 500 euro. In attesa di una norma che superi quella attuale discriminante, consigliamo vivamente tutti i supplenti o ex precari che abbiano svolto almeno 5 mesi per anno scolastico nell’ultimo quinquennio a presentare ricorso gratuito con Anief. Hanno altissime possibilità di recuperare fino a 3.000 euro di mancata assegnazione della card annuale e assicurarsi, in pochi mesi, il diritto all’aggiornamento professionale a spese dell’amministrazione per la quale operano”.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DI PORDENONE
P.Q.M.
1) Accerta e dichiara il diritto della parte ricorrente ad usufruire del beneficio di € 500,00 annui tramite la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del personale docente di cui all’art. 1 L. n° 107/2015 e per l’effetto
2) Condanna il convenuto Ministero dell’Istruzione e del Merito, in persona del Ministro pro tempore, ad erogare a XXXXXXXXXXXXX l’importo nominale di € 1.000,00 per gli anni scolastici 2021/2022 e 2022/2023 da versarsi esclusivamente sulla Carta elettronica che la stessa Amministrazione provvederà ad erogare quale contributo alla formazione professionale quale contributo alla formazione professionale.
3) Condanna infine la resistente Amministrazione scolastica a rifondere al procuratore antistatario di parte ricorrente le spese di lite, che complessivamente liquida in € 350,00 oltre accessori di legge.