Carta del docente ai precari, basta una supplenza annuale: a Velletri 2mila euro più interessi all’insegnante che ha fatto ricorso. Anief: in 120mila solo quest’anno possono fare altrettanto

Per avere la Carta del docente da 500 euro annuali basta avere sottoscritto una qualsiasi supplenza annuale, quindi anche fino al 30 giugno: lo ribadisce il Tribunale di Velletri che il 1° dicembre ha condannato l’amministrazione scolastica a pagare 2mila euro, con gli interessi, ad un insegnante che ha lavorato per quattro anni, tra il 2018 e il 2022, con supplenza fino al 30 giugno.
Trattandosi di un “lavoro identico o simile” a quello dei colleghi di ruolo, il giudice ha spiegato che “sono proprio le ragioni obiettive perseguite dal legislatore, sotto il profilo del sostegno alla didattica annua, ad impedire che, quando si presenti il medesimo dato temporale, il beneficio formativo sia sottratto ai docenti precari”.
Nella sentenza si fa inoltre continuo riferimento all’Ordinanza della Corte Giustizia europea (sez. VI del 18 maggio 2022, n. 450), la quale ha fatto osservare che proprio sulla base della“ comparabilità (punti 41-43)”, della “clausola 4, punto 1, dell’accordo quadro allegato alla Direttiva 1999/70/CE” e del “principio di non discriminazione ivi sancito”, la nostra normativa nazionale non è equa perché fornisce “beneficio ai soli docenti a tempo indeterminato”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “anche la Corte di Cassazione a fine ottobre 2023 si è espressa nella stessa direzione del Tribunale di Velletri accettando i rilievi portati dai legali dell’Anief e prevedendo quindi l’accreditamento della Carta del docente non solo agli 80mila insegnanti con supplenza fino al 31 agosto 2024, ma anche agli altri 120mila che hanno sottoscritto contratti con scadenza 30 giugno. La differenza è che questi ultimi, come pure tutti coloro che hanno fatto supplenze negli ultimi cinque anni, dovranno presentare ricorso gratuito con il nostro sindacato”.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA
P.Q.M.
Il Giudice, disattesa ogni diversa istanza, eccezione e deduzione, definitivamente pronunciando,
accerta il diritto della parte ricorrente ad usufruire del beneficio della Carta docente previsto e disciplinato dall’art. 1 comma 121 della L. n. 107/2015 per gli aa.ss. per gli anni scolastici 2018/19, 2019/20, 2020/21, 2021/22 e per l’effetto ordina al M.I.M. di attivare in favore della parte ricorrente la Carta docente su cui sarà accreditata la somma complessiva di € 2.000,00, pari ad euro 500,00 annui, oltre interessi legali e rivalutazione nei limiti di cui all’art. 16, 6° comma L. n. 412/1991 con decorrenza da ciascun anno di riferimento;
condanna il MIM al pagamento delle spese di lite in favore della parte ricorrente che si liquidano in euro 1.000,00 oltre spese generali e oltre Iva e cpa come per legge, oltre spese generali, da distrarsi in favore del procuratore antistatario di parte ricorrente.
Si comunichi.
Così deciso in Velletri, 1.12.2023