Carta del docente ai precari, a Pordenone il giudice assegna 1.000 euro alla supplente che ha fatto ricorso con Anief

Gli articoli 63 e 64 del Contratto collettivo nazionale di categoria impone “a carico dell’amministrazione l’obbligo di fornire a tutto il personale docente, senza alcuna distinzione tra docente a tempo indeterminato e a tempo determinato, strumenti, risorse e opportunità che garantiscano la formazione in servizio”: quindi la Carte del docente va senz’altro assegnata anche agli insegnanti precari.
A sostenerlo è il giudice del lavoro di Pordenone che nell’esaminare il ricorso di una docente, prodotto dai legali Anief, nella sentenza ha deciso per l’assegnazione dei 1.000 euro relativi al bonus docente per l’aggiornamento, inizialmente negato, in virtù dei due anni di supplenze regolarmente svolti tra il 2020 e il 2022. Continuare a dire ‘no’ alla Carta del docente avrebbe quindi continuato a comportare una sicura discriminazione nei confronti della donna insegnante precaria ricorrente.
IL COMMENTO ANIEF
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “dopo la recente sentenza della Corte di Cassazione che dà il via libera ai precari fino al termine delle lezioni, preceduta lo scorso anno da quella del Consiglio di Stato che con sentenza n. 1842/2022 e dall’Ordinanza della Corte di Giustizia Ue in risposta alla causa C-450/2021, nonché la la Legge 103 del 10 agosto scorso, che apre ai precari con contratto fino al 31 agosto, è ormai assodato che i supplenti possano accedere alla Carta del docente da 500 euro annui. Chi non l’ha avuto fino ad oggi può presentare ricorso gratuito con Anief: il requisito sono 150 giorni di insegnamento. Per rivendicare il diritto alla formazione basta rivolgersi alle nostre strutture sindacali”, conclude il leader del giovane sindacato autonomo.