Carta del docente 500 euro, il Governo è a caccia dei fondi per pagarla ai precari. Rischio buco nei conti di decine di milioni
Il Governo Meloni è a caccia di coperture per poter pagare la carta del docente da 500 euro anche agli insegnanti precari con contratto fino al 30 giugno.
L’anno scorso, per effetto di una norma del decreto 69/2023, la card era stata riconosciuta solo ai supplenti fino al 31 agosto. Ma con una serie di sentenze, il beneficio è stato esteso ai precari con contratto fino al termine delle lezioni.
Come segnala Il Sole 24 Ore, se tutte queste richieste fossero accolte, si aprirebbe un buco di decine di milioni di euro nei conti del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Inizialmente la carta era riservata solo ai docenti di ruolo, ma diverse sentenze l’hanno poi estesa anche ai precari, sulla scia di una direttiva UE che vieta disparità di trattamento.
Il bonus da 500 euro per la formazione dei docenti era stato introdotto nel 2015 dalla legge 107, ma nella pratica viene utilizzato soprattutto per acquisti tecnologici.
Il Decreto 69/2023 aveva stanziato 10,9 milioni aggiuntivi per pagare la card ai supplenti fino al 31 agosto 2023, ma solo per quell’anno. Già allora i tecnici del Bilancio avevano espresso perplessità su questa soluzione una tantum.
Ora, con la sentenza 29961/2023 della Cassazione che riconosce il diritto alla card anche ai precari al 30 giugno, il Governo rischia di dover sborsare circa 100 milioni di euro per una platea potenziale di 200mila docenti precari. Un importo che potrebbe essere anche superiore, considerate le decurtazioni al plafond della carta docente già previste per il 2024 e il 2025 e l’estensione del beneficio anche al personale educativo, a seguito di un’altra pronuncia della Cassazione.
Senza una soluzione legislativa definitiva, si profila una nuova impennata del contenzioso e delle richieste di risarcimento da parte degli aspiranti percettori della carta del docente.