Carriera Alias a scuola: la Lega contro il “terzo genere” dopo la sentenza della Corte Costituzionale

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La Corte costituzionale ha detto no all’introduzione tramite sentenza del genere «non binario» (né maschile, né femminile) o «terzo genere», ma allo stesso tempo ha chiesto al Parlamento di occuparsene, riconoscendo la legittimità della richiesta delle persone non binarie di essere identificate come tali. E poi ha eliminato definitivamente l’obbligo per le persone transgender di avere l’autorizzazione di un giudice prima di operarsi: d’ora in poi basterà la valutazione dello psicoterapeuta e del chirurgo

Il deputato della Lega Rossano Sasso, capogruppo in Commissione Cultura, ha colto l’occasione per annunciare un’iniziativa parlamentare volta a impedire la “propaganda gender” negli istituti scolastici.

Sasso: “La ‘carriera alias’ è illegittima, il Governo intervenga”

Secondo Sasso, la sentenza della Consulta offre un’interpretazione chiara: non è possibile riconoscere un genere diverso da quello biologico senza un intervento legislativo specifico. Di conseguenza, le iniziative di alcuni dirigenti scolastici e la raccolta firme promossa da alcuni collettivi sarebbero da considerarsi illegittime.

“Chi promuove la ‘carriera alias’ nelle scuole, proponendo a un alunno di scegliere un nome diverso da quello anagrafico riconducibile al sesso opposto, spesso senza nemmeno bisogno di una diagnosi clinica di disforia di genere, compie un’azione illegittima”, ha dichiarato Sasso.

La Lega pronta a presentare una risoluzione in Commissione Cultura

Il deputato ha annunciato che la Lega presenterà la prossima settimana una risoluzione in Commissione Cultura per impegnare il Governo a intervenire sulla questione. L’obiettivo è quello di impedire la diffusione della “propaganda gender” nelle scuole e tutelare i diritti di tutti, nel rispetto della sentenza della Corte Costituzionale.

Un tema delicato che divide l’opinione pubblica

La questione della “carriera alias” e del riconoscimento del “terzo genere” a scuola è un tema complesso e delicato, che divide profondamente l’opinione pubblica. Da un lato, c’è chi sostiene la necessità di tutelare la libertà di autodeterminazione degli studenti e di creare un ambiente scolastico inclusivo e rispettoso di tutte le identità di genere. Dall’altro lato, c’è chi ritiene che la scuola debba attenersi al dato biologico e che la “carriera alias” possa creare confusione e incertezza negli studenti.

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