Inizio scuola 2024, l’allarme dei genitori: “A settembre una famiglia con due o tre figli rischia di non mangiare. La spesa per libri di testo, l’abbonamento ai trasporti, il corredo scolastico. Difficoltà enormi”

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Settembre si avvicina e per le famiglie italiane si preannuncia l’ennesima stangata: il caro-libri. Le associazioni dei consumatori lanciano l’allarme, prevedendo un aumento dei prezzi dei testi scolastici superiore all’inflazione, con un +3% rispetto al 2024 e un +8,1% rispetto al 2022.

Secondo l’Osservatorio nazionale Federconsumatori, la spesa media per studente si aggirerà intorno ai 591,44 euro, solo per i testi obbligatori e due dizionari, segnando un +18% rispetto all’anno precedente.

Una situazione preoccupante, che grava sulle spalle di genitori già alle prese con rincari generalizzati. Per capire cosa si sta muovendo per affrontare questa emergenza, al Quotidiano Nazionale interviene Claudia Di Pasquale, presidente nazionale di Age, associazione che rappresenta 90 associazioni di genitori in tutta Italia.

Di Pasquale conferma l’ormai tristemente noto andamento stagionale degli aumenti, ricordando la petizione lanciata lo scorso anno da Age per chiedere la gratuità dei libri scolastici nella scuola dell’obbligo, petizione che ha raccolto quasi 60.000 firme. La presidente sottolinea un paradosso: mentre il ministro Valditara, all’indomani del caso Caivano, ha proposto pene più severe per i genitori che non mandano i figli a scuola, manca un aiuto concreto per affrontare le spese scolastiche, che rappresentano un ostacolo spesso insormontabile per molte famiglie.

Ma qual è stata la risposta del Ministero alle richieste di Age? Di Pasquale racconta di essere stata audita alla Camera e di aver parlato con lo stesso ministro Valditara, il quale ha però opposto la “coperta corta” del bilancio. L’ipotesi di una detrazione fiscale per l’acquisto dei libri, inizialmente sul tavolo delle trattative, sembra quindi essere sfumata. La presidente di Age non nasconde la propria preoccupazione: “La famiglia che ha due o tre figli a settembre rischia di non mangiare. C’è la spesa per i libri di testo, poi l’abbonamento ai mezzi di trasporto, alle palestre, il corredo scolastico… Sono difficoltà enormi”.

Infine, Di Pasquale fa luce sulle regole che dovrebbero, almeno in teoria, regolamentare l’adozione dei libri di testo. La normativa prevede che un libro non possa essere sostituito prima di tre anni e che ci sia un budget da rispettare. Nella realtà, però, la mobilità dei docenti e la libertà di insegnamento spesso vanificano queste regole, con nuovi insegnanti che arrivano e propongono testi diversi o richiedono materiali aggiuntivi, facendo lievitare ulteriormente i costi a carico delle famiglie.

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