Carenze discipline STEM: perché non rendere opzionali tali materie? Lettera
Inviata da Anna Galipò – Insegno matematica alle scuole superiori da circa 30 anni, durante i quali ho visto cambiare più volte gli ordinamenti scolastici della scuola secondaria di 2° grado.
Purtroppo tali riforme sono state formalizzate e approvate da chi, molto probabilmente, non sa cosa vuol dire entrare a scuola tutti i giorni: mi riferisco soprattutto all’utenza, spesso variegata e proveniente da realtà sociali molto diverse e, a volte, problematiche, per non parlare dei livelli di preparazione e di apprendimento.
L’ultima riforma, attualmente in vigore, ha fatto sì che nei licei, a parte quello scientifico, le ore di matematica venissero portate a 3 nel biennio e a 2 nel triennio (stesse ore di Scienze Motorie e sportive, senza nulla togliere a tale disciplina, ovviamente!). Non mi pare ci voglia molto a capire che un tale monte ore renda difficile svolgere gli argomenti indicati nelle indicazioni ministeriali in modo adeguato e, soprattutto, efficace anche per gli studenti più fragili e per quelli che non amano questa disciplina. Matematica è una materia che richiede esercizio costante e il tempo necessario per fare propri i contenuti studiati, in modo da sviluppare poi le competenze necessarie per affrontare casi pratici.
Le parole spese continuamente per sottolineare l’importanza delle discipline STEM mi sembrano fine a sé stesse, in quanto nessuno ha mai posto il problema del monte ore settimanale. Provocatoriamente, visto che dubito vengano aumentate le ore settimanali, mi sentirei di proporre che si rendano opzionali tali materie, in modo che vengano scelte da chi ne capisce l’importanza ed ha un interesse specifico.
Con questo non voglio discriminare nessuno, ma solo vorrei evitare tanti studenti frustrati e spaventati dalle discipline scientifiche. So benissimo che ciò non si realizzerà mai, ma, allora, vorrei che si smettesse di addossare tutta la colpa ai docenti che non sono in grado di spiegare adeguatamente e di coinvolgere gli studenti.