Caos in Ecuador sull’orlo della guerra civile. Banda armata assalta la tv pubblica, scuole chiuse fino a venerdì

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L’Ecuador è stato scosso da violente rivolte nelle carceri e nelle città. La situazione è culminata con un assalto armato agli studi di TC Televisión, trasmesso in diretta.

In risposta, il presidente Daniel Noboa ha dichiarato lo stato d’emergenza, imponendo il coprifuoco serale e sospendendo il diritto di assemblea per 60 giorni. Il “conflitto armato interno” annunciato martedì consente la mobilitazione militare nazionale. Scuole, negozi e uffici pubblici sono rimasti chiusi, lasciando le città nel caos.

L’Ecuador, con quasi 18 milioni di abitanti, è diventato uno dei paesi più violenti del Sud America. La crescita esponenziale delle bande criminali, aggravata dalla vicinanza con i principali produttori di cocaina, Colombia e Perù, ha portato a un raddoppio delle morti violente nel 2023 rispetto all’anno precedente.

Martedì sera, un gruppo armato ha fatto irruzione negli studi della TV pubblica a Guayaquil, prendendo in ostaggio i dipendenti. Le telecamere hanno catturato l’evento fino all’arrivo della polizia. L’incidente si è concluso con l’arresto degli assalitori.

Nel tentativo di controllare la situazione, il presidente Noboa ha classificato venti bande come “organizzazioni terroristiche”. Il decreto apre la strada a nuove operazioni di polizia. Le scuole resteranno chiuse fino a nuovo avviso, con una possibile riapertura non prima di venerdì.

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