Cantarella: “Abolire il liceo classico sarebbe folle. La scuola non è un’agenzia di collocamento”

La grecista, Eva Cantarella, una delle maggiori studiose di società antiche a La Repubblica, interviene nel dibattito riguardante il futuro del liceo classico.
Per Cantarella, “la scuola serve a formare una cittadinanza, non è un’agenzia di collocamento. La sua abolizione sarebbe una sciagura, una follia. Tanto più in un’epoca così confusa e turbolenta, di certezze che si sbriciolano. Studiare il passato non è una curiosità o una forma di intrattenimento più o meno noiosa: è l’unico modo per capire il presente, e per capire come agire nel presente”.
Sull’utilizzo delle lingue morte (cioè latino e greco), Cantarella afferma: “L’idea che si studi per utilità, per trovare un lavoro da fare da adulti è discutibile. Per non parlare dell’alternanza scuola-lavoro, del tutto inefficace oltre che pericolosa. La scuola serve a formare una cittadinanza, non è un’agenzia di collocamento. Non solo c’è un’impressionante quantità di parole di origine greca nelle nostre giornate, ma c’è anche una storia culturale che permea la vita di tutti. È uno studio superato? Mah! Ho dedicato la mia vita a questo, mi riesce difficile anche solo accettarlo come pensiero”.
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