Camera dei Deputati o Camera delle Deputate e dei Deputati? Il Pd propone una modifica costituzionale per la parità di genere
Il dibattito sulla riforma costituzionale si arricchisce di una nuova proposta, avanzata dai deputati del Partito Democratico Gian Antonio Girelli e Sara Ferrari.
L’obiettivo è intervenire sull’articolo 55 della Costituzione, modificando la denominazione della Camera dei deputati in “Camera delle deputate e dei deputati”.
La proposta non si limita a un semplice cambio di nome, ma mira a promuovere una concreta parità di genere all’interno delle istituzioni. I due deputati sottolineano l’importanza di riconoscere il ruolo fondamentale delle donne nella vita politica e sociale del Paese, adeguando il linguaggio istituzionale ai cambiamenti culturali in atto.
“La nostra Istituzione deve non solo rispecchiare, ma addirittura guidare le evoluzioni sociali e culturali”, affermano Girelli e Ferrari. La modifica proposta rappresenterebbe un passo significativo verso una maggiore inclusività e un riconoscimento formale dell’importanza del contributo femminile alla vita parlamentare.
La proposta prevede anche la correzione degli articoli 56, 65 e 126 della Costituzione, al fine di affiancare la dicitura “deputate” a quella attualmente presente di “deputati”. Si tratterebbe di un intervento di portata simbolica e sostanziale, che potrebbe fare del Parlamento italiano un pioniere di un vero e proprio cambiamento di paradigma.
La proposta ha suscitato un ampio dibattito, tra chi la considera un passo importante verso la parità di genere e chi la ritiene una modifica puramente simbolica e di scarso impatto pratico. Tuttavia, la discussione sollevata dai deputati del Partito Democratico rappresenta un’occasione per riflettere sull’importanza del linguaggio istituzionale e sul ruolo delle donne nella vita politica del Paese.