Calo demografico e dimensionamento scolastico, Blangiardo (Istat): “Cautela sui tagli. Scuola servizio essenziale”

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“È una tendenza molto grave ma attesa, che ora si sta concretizzando sempre di più. Dal 2008 la dinamica della natalità è in calo anno dopo anno: nel 2021 siamo scesi sotto quota 400 mila nascite e quest’anno ci sarà un’ulteriore riduzione. Quindi, nonostante un certo contributo dell’immigrazione, anche il numero degli studenti non può che diminuire”.

Lo ha detto Gian Carlo Blangiardo, presidente dell’Istat nonché professore ordinario di Demografia, che nel corso di un’intervista a Il Messaggero, commenta i numeri del calo demografico previsto e il conseguente calo della popolazione scolastica.

Per l’esperto, si tratta di numeri da cui deriverà inevitabilmente un ridimensionamento della struttura scolastica, che però va fatto “con attenzione alle esigenze dei territori, perché la scuola è un servizio essenziale“.

Se la decrescita è di queste dimensioni decresce anche l’economia. Da qui al 2070 stimiamo una perdita di Pil di circa 500 miliardi“, prosegue.

Secondo il numero uno di Istat, “le strutture vanno adeguate, anche tenendo conto delle ben note difficoltà di bilancio. È vero che la pandemia ci ha suggerito un ripensamento dell’organizzazione scolastica e questa è un’opportunità da cogliere, per migliorare gli aspetti qualitativi. Ma la razionalizzazione sui numeri non può essere evitata. Il punto semmai è come farla”.

Fino al 2034 100 mila alunni in meno ogni anno, presidi dimezzati e taglio di circa 600 istituti

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