Bussetti a tutto tondo sulla scuola: si dà ottimo sul tema dell’ascolto

Maturità, autonomia della scuola, riforma della Buona scuola e famigerato algoritmo per la mobilità, assunzioni e tanto altro ancora, compreso il telefonino.
Sono stati questi i temi affrontati dal ministro Bussetti durante il suo intervento a Mattino 5 parlando dei temi della scuola.
Bussetti ha iniziato dando un voto al Governo dopo nove mesi dall’insediamento: ottimo l’ascolto, anche sulle esigenze del mondo della scuola.
Sull’autonomia scolastica, invece, Bussetti ha rilevato come questa sia partita 20 anni fa, portando a molte differenze, ma docenti e studenti lavorano tutti con grande impegno. “L’autonomia è necessaria – detto Bussetti – ma deve essere una autonomia vera”. Il Ministro ha poi sottolineato come si sia riuscito a mettere ordine dopo i trasferimenti dovuti all’algoritmo che aveva sradicato molti docenti dai loro territori.
Sull’esigenza di avere più personale scolastico, si procederà con i concorsi per nuove assunzioni e questo avverrà anche per il sostegno.
Il telefono cellulare a scuola non è mancato come argomento nell’intervista: può essere portato in classe, ma non usato. Si punta sulla consapevolezza dei ragazzi su quanto sia necessario tenere spento e nello zaino il cellulare, ma questo non deve lasciar pensare a un’arretratezza nell’uso delle innovazioni didattiche.
Alla provocazione di inserire nuove materie, come educazione civica, Bussetti ha sottolineato che è utile riprendere il filo del discorso, ma non si è sbilanciato sulla reintroduzione della materia come insegnamento a sé. Ha parlato in senso generale dell’educazione alla cittadinanza a tutto tondo, spostando il discorso sui provvedimenti adottati nel caso del maestro de Foligno e del suo “esperimento” didattico.
Infine, la maturità. “La nuova maturità – ha detto Bussetti – è frutto della riforma ereditata dal Governo Renzi. Il titolare del Miur ha poi affermato che lo stesso ha cercato di renderla più aderente al percorso di studi degli studenti, prorogando al prossimo anno ad esempio lo svolgimento delle prove Invalsi e dell’alternanza scuola lavoro quali requisiti d’accesso (della proroga aveva parlato in altre occasioni)”.
Pungolato sull’Invalsi, il Ministro ha detto: “Le prove hanno la finalità di valutare il nostro lavoro. La valutazione non riguarda la persona ma la prova, ossia il grado di preparazione della medesima. Pertanto non ci si deve far condizionare”.
Lo dico sempre alle mamme e ai papà quando li incontro. I voti a scuola giudicano un compito o un’interrogazione, non una persona. I nostri giovani sono fatti di emozioni, di sogni, di coraggio e di paure. E per noi valgono sempre dieci e lode. L’ho ripetuto anche oggi a Mattino Cinque dove, insieme al giornalista Francesco Vecchi, ho ripercorso questi primi nove mesi: credo che il Governo abbia operato bene. Abbiamo parlato di autonomia scolastica, di quanto la scuola abbia bisogno di stabilità e dell’importanza dell’insegnamento dell’educazione civica fin dai primi anni tra i banchi. Tutti temi che mi stanno molto a cuore. Qui potete riascoltare l’intervista e condividere il vostro punto di vista!
Posted by Marco Bussetti on Friday, March 1, 2019