Buonanotte senza stress: consigli per genitori alle prese con le difficoltà del sonno dei figli
Un sondaggio condotto dal Children’s Health dell’University of Michigan Health C.S. Mott Children’s Hospital ha evidenziato come molti dei problemi legati al sonno dei bambini derivino da preoccupazioni che emergono dopo il tramonto.
Mentre alcune famiglie adottano rituali serali per facilitare l’addormentamento, altre ricorrono a strategie che, pur sembrando efficaci nell’immediato, possono compromettere il sonno a lungo termine.
Le sfide della buonanotte
Secondo il sondaggio, un genitore su quattro descrive come “difficile” mettere a letto il proprio bambino, con alcuni casi che si trasformano in vere e proprie “battaglie”. I ricercatori hanno notato che i genitori che incontrano maggiori difficoltà sono anche quelli meno propensi ad avere una routine della buonanotte strutturata, più inclini a lasciare accesa la TV o un video e più abituati a rimanere accanto al bambino fino all’addormentamento.
Sarah Clark, co-direttrice del Mott Poll, sottolinea come “la transizione verso l’ora di andare a letto può trasformarsi in un conflitto notturno, portando alcuni genitori ad adottare abitudini che funzionano nel breve termine, ma che possono causare ulteriori problemi di sonno in futuro”.
Melatonina e altre abitudini controproducenti
Quasi un genitore su cinque ammette di aver somministrato melatonina ai propri figli per aiutarli a dormire, mentre un terzo rimane nella stanza fino a quando il bambino non si addormenta completamente. Queste abitudini, però, non sono sostenibili a lungo termine e rischiano di rafforzare consuetudini dannose per un riposo ottimale.
Gli esperti sottolineano l’importanza di una routine “coerente” per mandare a letto i piccoli, un rituale scandito da fasi ricorrenti (pigiama, lavaggio dei denti, lettura della fiaba, ecc.) che permettono ai bambini di interiorizzare una serie di azioni che diventano un automatismo.
Preoccupazioni notturne
Il sondaggio ha anche rivelato che le preoccupazioni notturne sono uno degli elementi più comuni tra i bambini che faticano ad addormentarsi. Quasi un quarto dei genitori coinvolti afferma che il sonno dei propri figli viene spesso o occasionalmente ritardato a causa di timori o ansie.
“È normale che alcuni bambini attraversino fasi in cui si sentono spaventati dal buio o si preoccupano che possa accadere qualcosa di brutto”, spiega Clark. “Ciò può causare ansie e angoscia quando i genitori lasciano la stanza, ritardando o compromettendo il sonno”.
Strategie per un sonno sereno
Sarah Clark ha fornito alcuni suggerimenti per aiutare i bambini a sviluppare un rapporto più sereno con il sonno:
- Stabilire una routine della buonanotte: includere attività rilassanti come la lettura di una favola, un bagno caldo o l’ascolto di musica tranquilla.
- Incoraggiare l’autonomia nel sonno: ridurre l’uso di dispositivi elettronici prima di dormire e limitare la presenza dei genitori ai momenti di necessità.
- Comunicare apertamente sulle paure notturne: offrire rassicurazione, ma anche incoraggiare l’indipendenza nel gestire le preoccupazioni.
Seguendo questi consigli, i genitori possono aiutare i propri figli a sviluppare abitudini di sonno sane e a superare le paure notturne, promuovendo un riposo sereno e ristoratore per tutta la famiglia.