Bullismo a Trento, la storia che si conclude con un abbraccio davanti al Tribunale dei minori. Il giudice: “Il momento più alto della mia carriera”

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Una storia di bullismo in una scuola di Trento ha trovato una svolta inaspettata davanti al Tribunale dei minori. Sei sedicenni, accusati di diffamazione a mezzo social per aver insultato un compagno in una chat di classe, hanno affrontato un processo penale che si è trasformato in un momento di riappacificazione.

Durante l’udienza, i ragazzi si sono scusati, il ragazzo bullizzato ha ritirato la denuncia e il procedimento si è concluso senza condanne.

“Un momento che cambia la vita”: le parole del giudice e degli avvocati

Un modo utile per la vita di questi giovani adulti – ha spiegato l’avvocato difensore dei minorenni – perché hanno trasformato qualcosa di negativo in positivo“. L’udienza si è chiusa con un abbraccio collettivo tra i ragazzi, le famiglie e gli assistenti sociali, accompagnato da un applauso generale. I protagonisti hanno deciso di organizzare un’assemblea di classe per riportare serenità nel gruppo, invitando anche il presidente del Tribunale che ha promosso la soluzione riparativa.

“Il momento più alto della mia carriera”: l’emozione del giudice

“Vedere quel ragazzo accolto da quelli che per tanto tempo lo hanno massacrato a scuola è stato il momento più alto della mia carriera“, ha raccontato il giudice all’ANSA. Un caso che dimostra come il dialogo e la mediazione possano essere più efficaci della punizione, restituendo ai ragazzi la consapevolezza delle proprie azioni e la possibilità di ricucire relazioni spezzate. Ora, l’obiettivo è portare questa lezione di responsabilità anche tra i banchi di scuola.

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