Bufera social sul testo di Geolier: “Non è napoletano, la nostra è una lingua, si impari in classe”. E lui dice: “La scuola è importante, ma io l’ho capito tardi”
Il cantante napoletano Geolier, pseudonimo di Emanuele Palumbo, ha recentemente destato scalpore con l’annuncio della sua partecipazione al Festival di Sanremo.
La sua scelta di presentare un brano in dialetto napoletano, “I p’ me, tu p’ te”, ha scatenato un’ondata di critiche e dibattiti linguistici.
Lo scrittore Maurizio de Giovanni ha espresso un duro giudizio sul trattamento della lingua napoletana da parte di Geolier, sottolineando la bellezza e l’antichità di questa lingua, che ha dato vita a capolavori letterari. De Giovanni ha invitato a un maggior rispetto per la lingua, facendo riferimento anche a Pino Daniele, la cui scrittura dei testi è considerata un modello di correttezza e bellezza linguistica.
La polemica ha raggiunto anche il Movimento Neoborbonico, che da anni spinge per l’insegnamento del napoletano nelle scuole. Il movimento ha criticato l’incapacità di Geolier di rispettare le regole linguistiche del napoletano, pur riconoscendo il suo contributo nel diffondere la cultura napoletana nel mondo.
A margine di un incontro con gli studenti, Geolier ha parlato dell’importanza di andare a scuola: “Io e la scuola eravamo parecchio lontani, ma una cosa ve la voglio dire: quando ho iniziato a fare le prime interviste mi sono accorto che non avevo le parole, che non sapevo esprimere quello che sentivo. Ero in difficoltà. Saper comunicare è tutto. Imparate a studiarlo e a farlo fin da adesso”.