Bozza decreto scuola emergenza Coronavirus, Turi (UIL): Ministro chiede “pieni poteri speciali”. Questo è sprezzo per la democrazia

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Reso noto dalla nostra testata, nella giornata di ieri, il testo della bozza di Decreto nel quale si affrontano alcune questioni legate all’emergenza sanitaria, come gli esami di Stato, la didattica a distanza, l’avvio dei concorsi e molto altro.

Un testo che ha fatto scattare una serie di dichiarazioni e comunicati da parte dei sindacati rappresentativi del settore scuola, che hanno criticato sia il testo che il modus operandi del Ministero. Tra questi il segretario Generale della UIL Scuola, che abbiamo sentito per capire più nel dettaglio qual è il giudizio sul testo.

Il suo comunicato, dopo la pubblicazione della bozza di Decreto, ci è parso molto duro

Certo, qui si mettono in discussione valori come libertà e democrazia che sono più importanti della vita stessa, dato che molti l’hanno sacrificata per consentircele.

Siamo in emergenza …

Non c’è emergenza che può giustificare la sospensione della democrazia e la partecipazione, peraltro in un settore come quello dell’educazione. Noi siamo convinti che le Istituzioni e la tradizione Italiana che non ha interrotto la democrazia neanche nei periodi bui delle stragi e del terrorismo, siano in grado di evitare una simile evenienza che si sostanzierebbe in una deriva autoritaria degna dei peggiori sovranisti, tanto da essere in “concorrenza” con l’Ungheria di Orban.

Se la sentirebbe di commentare la bozza del decreto pubblicata ieri in anteprima dalla nostra redazione? Qualcuno l’ha fortemente criticata, affermando che andiamo verso un “pieni poteri” al Ministro

Non commenterò una bozza, lo faremo nel merito. Dico solo che se è vero che è stata scritta nelle grigie stanze del ministero non mi meraviglio affatto, visto i comportamenti del ministro che mostra sprezzo per le opinioni altrui.

Sprezzo per le opinioni altrui? Affermazioni pesanti

Mercoledì, bontà sua, ci ha convocato e non ci ha detto nulla, anzi ha dovuto ascoltarci, concedendo 10 minuti per esprimere le nostre posizioni, addirittura a me è stato staccato anche il microfono. Evidentemente ciò che le stavo dicendo non le piaceva. Siamo in presenza di un Ministro che cerca gli elementi di scontro piuttosto che quelli che uniscono e, vista la bozza che circola, che chiederebbe poteri speciali, per imporre un suo personale programma definito in un altro contesto, approfittando di una emergenza che quel contesto ha stravolto.

Parliamo di un settore, non certo di un colpo di Stato ordito dal Ministro Azzolina

Non è così, per il settore delicato come l’istruzione e l’educazione, sarebbe inaccettabile, non solo perché sarebbe una sospensione della democrazia, ma perché sarebbe antieducativo per i nostri studenti. Questo ministro che si è assunto la paternità di una “crociata” a cui ha chiamato i dirigenti scolastici contro il nemico …

Sareste voi il nemico?

…. contro cui indire una crociata, dicevo, in nome della modernità e della digitalizzazione. Questo sta determinando un clima di contrapposizione senza senso, visto che in tutte le scuole docenti alunni e famiglie, stanno attivando strategie educative, per quanto possibile, positive ed apprezzate. Così non si superano le crisi.

Cosa sarebbe necessario, secondo lei, per superare una crisi?

Innanzitutto esperienze e valori di riferimento che, al momento,  non vediamo nel responsabile del Dicastero più importante del paese. Vediamo un approccio sovranista teso ad eliminare ogni forma di intermediazione, probabile frutto di una esperienza politica di opposizione, piuttosto che di governo.

Voler introdurre azioni autoritarie e burocratiche senza consenso, vuole dire sciupare gli sforzi che sta facendo il personale che il ministro ipocritamente ringrazia continuamente. Proprio oggi ho visto un regolamento che definisce il funzionamento della DaD con tanto di sanzioni (agli studenti), tanto da pensare che fosse il regolamento di un Istituto di rieducazione, piuttosto che di educazione.

Non è certo colpa del Ministro …

Certo, ma se chiama alle crociate … Noi continuiamo a confidare nelle Istituzioni costituzionali affinché questo pericolo venga allontanato e sia costituita una sede di gestione condivisa di una emergenza sì drammatica, ma che non può arrivare all’autoritarismo e all’annientamento dei diritti e prerogative costituzionali. Noi ci siamo.

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