Bonus cultura 18app: presunta truffa da 300mila euro, arrestato imprenditore. La Guardia di Finanza scopre il sistema per incassare i voucher dei giovani

Un imprenditore, originario della Campania, è stato arrestato con l’accusa di aver truffato 837 giovani beneficiari del bonus cultura 18app.
L’uomo avrebbe convinto le vittime a registrarsi su un sito fraudolento da lui creato, promettendo di convertire il voucher in denaro liquido. In realtà, i bonus – destinati a libri, concerti e attività culturali – sono stati dirottati verso la sua ditta individuale, con richiesta di rimborso alla Consap Spa, la società pubblica che gestisce il programma.
Il meccanismo fraudolento e i bonifici esteri
Secondo le indagini della Guardia di Finanza, l’imprenditore avrebbe falsificato le transazioni, facendo risultare l’utilizzo legittimo dei voucher per ottenere 245.045,58 euro di rimborsi. Una volta incassati i fondi, avrebbe trasferito oltre 306.540 euro su conti bancari esteri, in un tentativo di riciclaggio per coprire le tracce. L’operazione è stata scoperta dalla Procura di Avellino, che ha ottenuto dal gip l’ordinanza per gli arresti domiciliari.
Le conseguenze e il ruolo delle istituzioni
La frode ha coinvolto soprattutto neo-maggiorenni, molti dei quali ignari dell’illecito. Il Ministero della Cultura e la Consap sono ora al lavoro per verificare eventuali altri casi simili. Le autorità stanno ricostruendo l’intera rete finanziaria utilizzata dall’indagato, anche con la collaborazione di banche estere.
Bonus Cultura 18app
Introdotto nel 2016 dal Governo Renzi, il Bonus Cultura 18app era un’iniziativa pensata per promuovere l’accesso alla cultura tra i giovani. Destinato ai ragazzi e alle ragazze che compivano 18 anni, il bonus consisteva in un voucher di 500 euro da spendere in attività culturali: libri, concerti, cinema, teatri, musei e corsi di formazione. L’obiettivo era avvicinare le nuove generazioni al patrimonio artistico e intellettuale, contrastando il calo di partecipazione giovanile in settori considerati fondamentali per la crescita personale e sociale.
Il bonus era gestito tramite la piattaforma 18app, dove i beneficiari potevano registrarsi e generare un codice personale. Le risorse potevano essere spese entro 12 mesi dal compimento della maggiore età, presso esercizi convenzionati, tra cui librerie, cinema, teatri e siti archeologici. Non era possibile convertire il voucher in denaro né utilizzarlo per beni non culturali. L’iniziativa era universale, senza vincoli ISEE, ma limitata ai residenti in Italia.
Nonostante il successo iniziale, con oltre un milione di beneficiari tra il 2016 e il 2021, il Bonus Cultura 18app è stato sostituito con la Carta della Cultura e del Merito.