Bonus affitto docenti, fino a 2500 euro per chi si trasferisce in montagna: le info utili

La legge di bilancio 2022 ha previsto per gli insegnanti la possibilità di trasferirsi nelle comunità montane del nostro Paese e ricevere un’agevolazione per l’affitto o l’acquisto di una casa che può arrivare fino a 2.500 euro. Forme di incentivazione a favore dei docenti a tempo determinato in servizio nelle scuole di montagna di ogni ordine e grado, anche in termini di punteggio di servizio.
La misura sarà operativa a partire dal 2023 in caso di contratto di locazione di immobile ad uso abitativo stipulato dal docente costretto al trasferimento. Il bonus è riconosciuto infatti anche in caso di acquisto dell’immobile.
L’aiuto punta a ripopolare territori sempre più disabitati e aiutare le scuole locali, che rischiano di rimanere vuote senza il numero di studenti necessario a formare una classe. Negli ultimi 3 anni, 236 scuole di montagna e su isole sono state chiuse, provocando non pochi disagi alle famiglie e agli studenti.
Bonus affitto docenti, valido per il 2023
Il provvedimento prevede per i docenti che decidono di trasferirsi nei comuni montani per svolgere il proprio lavoro e che quindi aiutano anche la scuola stessa a rimanere aperta in posti spesso difficilmente raggiungibili, un contributo. Oltre a una agevolazione in termini di punteggio di servizio, utile soprattutto per i tanti docenti precari ancora presenti, è previsto un bonus casa valido per tutti quegli insegnanti che decidono di trasferirsi in un comune montano e che si vedranno accreditata un’agevolazione per l’affitto pari al 60% dell’importo e fino a un massimo di 2.500 euro all’anno.
L’agevolazione si rivolge a tutti gli insegnanti che svolgono il loro lavoro a tempo determinato nelle scuole di ogni ordine e grado presenti nelle comunità montane ed è valido per l’anno 2023. Inoltre, in base al comma 4, il bonus prescinde dal fatto che il servizio sia prestato in una pluriclasse, dal numero degli insegnanti che prestano servizio nella scuola di montagna e dal requisito della residenza in sede.
Il bonus è riconosciuto anche nel caso in cui l’insegnante, invece di prendere in affitto un appartamento, decida di acquistarlo. In questo caso però fa fede l’accensione del mutuo poiché il bonus fa riferimento all’anno 2023 e quindi vengono calcolate le rate del mutuo pagate in quell’anno solare.
Requisiti
- un contratto di lavoro come docente a tempo determinato;
- aver accettato il trasferimento richiesto dal Ministero dell’Istruzione;
- aver spostato la residenza nel comune montano dove si svolge l’attività lavorativa.
La misura consiste in un credito di imposta pari al minor importo tra il 60% del canone annuo dell’affitto (o della rata di mutuo) corrisposti nel 2023 e la somma pari a 2500 euro.
10 milioni per il bonus
Per questo bonus il governo ha stanziato 10 milioni di euro. I comuni montani in Italia sono 4.201, di cui 3.546 totalmente montani e 655 solo parzialmente, e sono distribuiti in Lombardia, Lazio, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Puglia, Toscana, Veneto, Valle d’Aosta, Sardegna- Trentino-Alto Adige.