Bonus 500 euro. Pittoni (Lega): “va riconfermato”. Insegnanti lo spendono in pc e tablet

Nella scuola targata “Carroccio” il bonus di 500 euro destinata alla formazione dei docenti sarebbe confermato. Vediamo per cosa è stato utilizzato finora.
Nei giorni più caldi per la formazione del nuovo Governo, è ancora incerto anche il destino dei fondi, i cosiddetti bonus docente, distribuiti direttamente a ogni insegnante per migliorare la sua formazione.
“L’aggiornamento professionale è importante – commenta Mario Pittoni, responsabile scuola della Lega – e va mantenuto. Si possono però finalizzare meglio fondi e procedure”.
I nome di Pittoni è stato fra quelli che è circolato con insistenza nelle indiscrezioni giornalistiche per il Ministero di viale Trastevere.
Ciò che si sa è invece come i docenti hanno destinato queste risorse. Secondo un articolo pubblicato dal Sole24Ore, una prima differenza riguarda il borsellino elettronico introdotto nel 2017 al posto dell’accredito della somma in busta paga, come avvenuto nel primo anno.
I beni su cui è ricaduta la gran parte della scelta sono stati personal computer e tablet (77%). Solo il 6% è andato alla formazione pura.
Il bonus poteva essere speso in libri, teatro, cinema, musei, alcuni eventi culturali, oltre che per i corsi di aggiornamento e per dispositivi elettronici già citati e per alcuni software.
Nell’elenco degli strumenti digitali però non è mai rientrato lo smart phone, nonostante ormai sia da considerarsi un dispositivo più adatto a navigare in rete e condividere contenuti che a effettuare telefonate.
Secondo quanto riportato dal quotidiano di Confindustria, per quest’anno qualcosa nella destinazione della spesa dovrebbe cambiare. All’ufficio formazione del Miur, all’inizio di maggio i fondi prenotati sono stati 201 milioni. Poco meno dell’11% saranno destinati alla formazione pura (in aumento rispetto allo scorso anno) per un importo monetario pari a 22 milioni, cioè una cifra non molto distante dai 36 milioni destinati per l’acquisto di libri.
Anche quest’anno la parte del leone la farà la tecnologia, ma con un leggero calo di spesa rispetto allo scorso anno: si spenderanno 136 milioni, pari al 67% delle spesa complessiva.