Bonetti: “Messo in conto che la scuola possa incidere sui contagi, ma sarebbe in modo marginale e controllato”

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”Oggi mettiamo in campo aperture che daranno sollievo a chi ha sofferto e ristori per chi sta soffrendo ancora e poi, via che i dati lo consentiranno, si farà un percorso per la riapertura di tutte le attività, a partire dal turismo. Nessuno al governo ha rivendicato vittorie personali, e onestamente credo sarebbe poco utile”.

Così a La Stampa, Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità e la Famiglia di Italia viva, spiegando che ”la svolta è per il Paese, che può iniziare finalmente ad avere una prospettiva, in modo da disegnare un percorso di ritorno alla vita e alla serenità dopo la drammatica esperienza che abbiamo tutti condivisi. Io credo che il governo sia in forte discontinuità con quello precedente perché il presidente Draghi ha portato quella visione che prima è mancata, come Italia Viva aveva denunciato”.

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”C’è una strategia che fa scelte sulla base del contesto epidemiologico – prosegue la Bonetti – dei dati, del malessere sociale, e le decisioni sono indirizzate a mettere in sicurezza il Paese. Il grande nemico di oggi è l’insicurezza: di un ristoratore che non sa quando aprirà il suo locale, di un giovane che non sa cosa sarà la sua vita domani. Dobbiamo dare una prospettiva, e lo stiamo facendo coi provvedimenti che stiamo mettendo in campo, con una progettualità complessiva che tenga insieme salute, lavoro, contesto educativo: tutto è correlato”.

Quanto all’allarme di alcuni scienziati, “da donna di scienza dico che non abbiamo ragionato su opinioni ma su
dati: le previsioni di andamento in discesa dell’Rt. Oggi con la vaccinazione stiamo mettendo in sicurezza anziani e fragili, quindi sappiamo che un eventuale aumento dei contagi non andrà a incidere su un aumento dei decessi e sulle terapie intensive. Si devono tenere in conto anche gli elementi di tenuta sociale e di ripresa economica. È
chiaro che se anche le riaperture, tra cui la scuola, incidessero sui contagi, sarebbe in modo marginale e comunque controllato. Nella prima fase i ristoranti riapriranno all’aperto, dove è dimostrato che è difficile contagiarsi”.

Riguardo la decisione del Governo di riaprire il 26 aprile, dice ancora la ministra, ”credo che la vera novità sia nella sintesi che il presidente Draghi è capace di fare, trovando una oggettiva ricomposizione. Ma è sbagliato dividere il governo in ‘rigoristi’ e ‘aperturisti’. Io sono una donna di scienza, guardo ai dati. Si è potuto aprire un percorso di ripartenza utilizzando deirischi ragionati, un percorso compatibile con la tenuta dell’epidemia sotto controllo. Ma questa tenuta ci sarà se ci sarà il rispetto delle regole da parte di tutti, o lo schema salterà. Noi abbiamo scommesso su questa responsabilità. Quanto a Speranza, gode della piena fiducia di Draghi e del governo, e la gestione dell’emergenza ha coinvolto ministero, le Regioni, tutto il sistema Paese. Si è impegnato giorno e notte in una situazione drammatica, ha ricevuto addirittura minacce. Italia Viva ha chiesto una commissione d’inchiesta sulla gestione precedente della pandemia, ma mai abbiamo fatto critiche personali: ragioniamo invece su qual è la strategia per la sanità del Paese”.

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