Bonaccini rilancia sull’autonomia: “Sì per edilizia e personale, ma contrari all’idea di una scuola regionale”

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L’Emilia-Romagna rilancia la proposta di autonomia regionale. Ma con un progetto da “innovare e aggiornare” dopo i due anni di pandemia e alla luce della situazione attuale.

Per questo il presidente Stefano Bonaccini chiama in causa Governo e Parlamento, dichiarandosi pronto a modificare la proposta, ad esempio stralciando le materie legate all’istruzione che finora “hanno bloccato la discussione” per le polemiche che hanno scatenato.

A spiegarlo è lo stesso Bonaccini, intervenuto questa mattina in Assemblea legislativa. La proposta di autonomia “va riconsiderata – sostiene Bonaccini – innovata e aggiornata”, viste le “resistenze e le difficoltà del negoziato” e le “trasformazioni degli ultimi due anni. Ce lo siamo detti anche con gli altri presidenti di Regione: possiamo e dobbiamo riprendere subito il filo. Liberiamoci tutti da alcune scorie ideologiche”. 

Sulla scuola, ad esempio, l’Emilia-Romagna resta convinta che l’autonomia regionale permetterebbe passi avanti sull’edilizia e sulla co-programmazione del personale, mentre “rimaniamo contrari all’idea di scuola regionale. Sarebbe un errore – dice Bonaccini – anzi, temo che proprio quella proposta abbia rallentato il percorso”.

Per questo, il governatore propone di “togliere le materie dell’istruzione” dal tavolo della discussione, proprio perché a causa delle polemiche che sono state sollevate su questo punto “il confronto è stato frenato”.

L’autonomia, rivendica il governatore, “è nel Dna dell’Emilia-Romagna. Non è mai stata un’autonomia della Regione, ma per il sistema regionale”.

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