Bocciato alla prova orale A12, perché non dare l’abilitazione a chi ha superato lo scritto? Lettera
Inviata da Cesare Gaboardi – Gentile redazione, sarò forse tra i pochi candidati a non avere superato la prova orale del concorso ordinario per A12 in Lombardia, dopo essere riuscito a raggiungere poco più della soglia del punteggio minimo allo scritto, con mia grande sorpresa, perchè per una prova simile non è sufficiente lo studio, ma occorre anche una certa dose di intuizione e di buona sorte.
Per poco più di un mese, ho creduto quindi di essere vicino alla tanto desiderata stabilizzazione nella scuola dove insegno da tre anni, e che mi ha dato davvero moltissimo in termini didattici, umani e affettivi; ero soddisfatto, sentivo di essermi lasciato un peso alle spalle, di avere superato un arduo scoglio.
Ma tutto questo ottimismo è svanito dopo che ho scoperto di avere sostenuto una prova orale non sufficiente. Certo, la traccia veniva estratta 24 ore prima, e c’era quindi tutto il tempo di preparare una lezione, se non perfetta, almeno dignitosa. Io sostengo di avere realizzato un lavoro non eccellente, ma nemmeno inaccettabile e speravo, senza montarmi la testa, di raggiungere il punteggio minimo, per avere almeno la possibilità di abilitarmi. Evidentemente, però, la commissione che mi ha giudicato era di diverso parere.
Posso accettare che una parte del mio lavoro non fosse adeguata rispetto alla consegna, ma non che tutto il resto fosse così pessimo da determinare una bocciatura; non ho certo inserito nella mia presentazione cose a caso, mettendo insieme all’ultimo minuto quattro idee prive di senso logico. Dopo lo scritto, infatti, ho cercato di preparare delle lezioni per avere almeno una base da cui partire, ho studiato la normativa scolastica con impegno, ho ripassato le teorie della psicologia dello sviluppo eccetera.
Eppure tutto questo non è servito assolutamente a nulla, se non a lasciarmi “con l’amaro in bocca” e con “un pugno di mosche”, per affidarsi a qualche vecchio adagio popolare che possa esprimere la frustrazione di chi non ha raggiunto la meta e l’ha soltanto intravista da molto lontano.
Per quale motivo chi ha superato lo scritto non ha alcuna garanzia? Perché non prevedere almeno l’abilitazione per chi è riuscito a totalizzare 70 punti o più nel test computer based? Oppure perché non concedere a chi si trova nella mia situazione di ripetere semplicemente la prova orale, così da avere un’altra possibilità? Sono queste idee tanto assurde, tanto prive del minimo buonsenso? Me lo sto domandando da giorni.