Blitz antidroga a scuola, i genitori infuriati: “Emotivamente umiliante per gli studenti. Delegare tutto alle forze dell’ordine è superficiale e rischioso”

Controlli a tappeto nelle scuole superiori della città per contrastare lo spaccio di droga. L’operazione, coordinata dal Comitato per l’ordine e la sicurezza, ha visto l’impiego di oltre quaranta uomini tra polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale.
I controlli si sono concentrati in aree considerate a rischio, ma a suscitare polemiche sono stati soprattutto i blitz effettuati all’interno di due istituti scolastici. L’ingresso delle unità cinofile nelle aule, nei corridoi e nei bagni ha generato la reazione di un gruppo di genitori.
In una lettera aperta, come segnala L’Adige, i genitori, pur condividendo l’importanza di contrastare il fenomeno della droga nelle scuole, esprimono un forte disappunto per le modalità dell’intervento. Mentre la preside ha definito l’operazione come “un approccio educativo e di riflessione”, i genitori la considerano “emotivamente umiliante” per gli studenti.
“Delegare la questione alle forze dell’ordine – scrivono – rappresenta una soluzione superficiale e rischiosa. La scuola deve essere un ambiente sicuro, soprattutto per i soggetti più fragili, che dovrebbero essere sostenuti con misure educative e non punitive”.
I genitori chiedono inoltre alla scuola di attivare percorsi di prevenzione più efficaci, coinvolgendo le realtà del territorio che si occupano di queste tematiche.
“Saremmo felici – concludono – di sapere che in quest’anno didattico siano previste altre azioni preventive”.
Il silenzio dell’istituto, a loro dire, equivale a una “normalizzazione della presenza delle forze dell’ordine all’interno delle aule scolastiche, fatto che di ordinario non ha nulla”.