Bimbo muore per una sfida su YouTube. La psicologa: “Non credo nel genitore amico. Il genitore deve avere sempre un ruolo di responsabilità e di autorevolezza”

La professoressa Chiara Ionio, esperta di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione all’Università Cattolica di Milano, parla chiaramente del ruolo dei genitori dei cosiddetti “youtuber”. “Gli adulti devono lavorare sul senso di responsabilità, dimostrare ai figli che la vita non è stare in vetrina”, dice in un’intervista a Il Messaggero.
Quando le chiediamo del padre e del figlio immortalati con una Ferrari, risponde con prudenza. “La passione condivisa per le auto è l’unico aspetto positivo di questa storia. Il problema è la necessità di costante esposizione – è vera passione o solo ostentazione?”.
Ionio esprime l’importanza di un equilibrio tra protezione e complicità. “Un genitore deve proteggere, ma anche guidare il figlio a comprendere i limiti. Se un giovane commette un grave errore, il genitore deve farlo capire, non minimizzare l’accaduto.”
Quando chiediamo come i genitori possono prevenire comportamenti pericolosi, Ionio suggerisce un’educazione sociale e una maggiore vigilanza. “Dovremmo aumentare l’età minima per aprire un account YouTube. È il nostro compito guidare i nostri figli anche nel mondo virtuale, e assicurarci che rispettino le regole.”
Al cuore della questione c’è il senso di responsabilità. “I genitori devono valorizzare le abilità dei ragazzi e dimostrare che il numero di followers non definisce il loro valore. È fondamentale incoraggiare relazioni autentiche al di fuori dei social media.”
Concludendo, Ionio rifiuta l’idea di un genitore come “amico”. “Non credo nel genitore amico. Il genitore deve avere sempre un ruolo di responsabilità e di autorevolezza.”