Bimbo morto per una sfida su YouTube. La psicoterapeuta: “I genitori faticano ad accettare l’età che avanza. Non possono essere amici dei loro figli”

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“Abbiamo estremamente bisogno di ritornare a guardarci negli occhi senza la sensazione che tutto debba essere ripreso e mostrato,” afferma a Il Dolomiti, Serena Valorzi, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale di Trento, riflettendo sul dilagante fenomeno dei cosiddetti tiktoker e youtuber, sempre più intenti a pubblicare video su social media.

La tragica morte di un bambino di cinque anni in un incidente stradale a Roma, causato da un gruppo di youtuber intenti a registrare un video, ha riacceso il dibattito su questa pericolosa tendenza.

Il desiderio ossessivo di ottenere “like” e consensi online ha portato a un’escalation di comportamenti a rischio. Valorzi sottolinea l’importanza del contatto e delle relazioni interpersonali dirette per mitigare l’insicurezza alla base di questo fenomeno, una sicurezza erosa dalla pandemia e dalle conseguenti restrizioni sociali.

Per Valorzi, il ruolo dei genitori è fondamentale nel trasmettere l’importanza del contatto reale. L’adulto medio, cresciuto in un’epoca di socializzazione dal vivo, dovrebbe essere in grado di modellare comportamenti responsabili per i propri figli. Tuttavia, la pressione sociale per restare “giovani” e la confusione tra l’essere amici dei propri figli e l’essere in grado di regolarli, confortarli e tranquillizzarli può complicare questo ruolo.

Il coinvolgimento dei genitori nei social media, la mania di “essere in vetrina”, crea confusione tra il concetto di essere amati e quello di essere ammirati. Questo può creare modelli di comportamento negativi per i figli, che possono iniziare a vedere la ricerca di consensi online come l’unica fonte di validazione personale.

Valorzi sottolinea l’importanza di riconoscere e gestire un’ampia gamma di emozioni, al contrario della costante ricerca della felicità che i social media spesso promuovono. La semplificazione della comunicazione sui social media ha portato a una diminuzione dei tempi di attenzione, rendendo per alcuni faticoso anche leggere una sola pagina di un libro.

La psicologa sottolinea l’importanza di sensibilizzare gli adulti sugli effetti negativi dei social media e dello smartphone, attraverso incontri pubblici e libri. La consapevolezza degli adulti può aiutare i più giovani a ricalibrare il loro uso dei social media.

Per quanto riguarda il tragico incidente di Roma, Valorzi lo considera un prodotto della società online. Il desiderio di essere visibili e apprezzati può portare a comportamenti pericolosi, spingendo gli individui a superare i loro limiti per ottenere consensi

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