Le Foibe come la Shoah, Bianchi ‘bacchetta’ Versari: “Errore paragonare le tragedie, genera altro dolore”

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”Ogni dramma ha la sua unicità, va ricordato nella sua specificità e non va confrontato con altri, con il rischio di generare altro dolore”. Così il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in merito alla nota amministrativa emanata del Dipartimento per l’Istruzione in occasione del ”Giorno del Ricordo”.

Il Ministro ha telefonato alla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, e al Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, Gianfranco Pagliarulo, ricordando che il Ministro e il Ministero sono da sempre fortemente impegnati, e continueranno a esserlo, nella memoria della Shoah.

Oggi pomeriggio il Ministro sarà in aula, al Senato, per celebrare con le scuole il ”Giorno del Ricordo”.

La nota della discordia

Le polemiche sono sorte su una circolare del ministero dell’Istruzione che equipara le Foibe all’Olocausto; paragone che ha indotto il ministro Patrizio Bianchi a una rettifica e a una telefonata al presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane.

Come avevamo già riportato, la nota ministeriale dell’8 febbraio recita in un passaggio: “il ‘Giorno del Ricordo’ e la conoscenza di quanto accaduto possono aiutare a comprendere che, in quel caso, la “categoria” umana che si voleva piegare e culturalmente nullificare era quella italiana. Poco tempo prima era accaduto, su scala europea, alla “categoria” degli ebrei“.

L’accostamento tra Foibe e Shoah ha scatenato le proteste immediate dell’Anpi e di esponenti della sinistra.

Chiediamo urgenti lumi al ministro dell’Istruzione su questa comparazione che consideriamo storicamente aberrante e inaccettabile“, dice il presidente nazionale di Anpi Gianfranco Pagliarulo, si legge su La Repubblica.

La Shoah ha una sua unicità per il coinvolgimento della popolazione tedesca nel suo complesso – aggiunge Roberto Cenati dell’Anpi milanese – fu uno sterminio pianificato su una popolazione inerme e senza colpa, così la si banalizza accostandola ad altri fenomeni pur tragici, prodotti della guerra scatenata dai nazifascisti, ma per mille ragioni non paragonabili”.

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