Bianchi: “Accompagnare fin dalla scuola media gli studenti a vedere cosa sono le imprese”
“Innanzitutto bisogna conoscersi, bisogna che gli studenti conoscano le imprese e le imprese conoscano i ragazzi. Bisogna sfatare molti miti su come sono oggi le imprese”.
Così Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione, a Unomattina, in occasione del Pmi Day, giornata nella quale le piccole e medie imprese si aprono alla scuola.
Si parla tanto di mercato del lavoro e disoccupazione giovanile ma esistono settori nei quali un giovane, appena diplomato, viene subito introdotto nel mondo del lavoro: sono le piccole e medie imprese. In coll. Patrizio Bianchi Ministro dell'Istruzione https://t.co/Jj6zfG4QwM pic.twitter.com/leYJtgUJD4
— Unomattina (@Unomattina) November 19, 2021
“Le imprese hanno bisogno oggi di persone. bisogno di persone che siano specializzate ma anche molto flessibili e siano anche creative perché siamo in una fase di straordinario cambiamento. Allora il modo migliore è accompagnare i ragazzi fin dalle scuole medie a vedere cosa sono le imprese, a vedere come si stanno trasformando e a prendere il gusto del cambiamento”.
Per rendere più attrattivi gli Istituti tecnici superiori, “la prima cosa che stiamo facendo è rafforzare tutta la filiera della scuola tecnica professionale”.
E ancora: “Bisogna rilanciarli – ha spiegato Bianchi – perché negli ultimi anni sono un po’ deperiti. La gente non è più interessata a fare una scuola tecnica che pure è stata la base della nostra crescita industriale negli anni ’50 e ’60 e anche i professionali, tranne i cuochi perché hanno un’immagine molto forte”.
“Dopo questa scuola di cinque anni – ha detto ancora il Ministro – si possono fare due anni di istituto tecnico superiore che sono scuole in cui si fa metà a scuola e metà in impresa. Cioè un sistema duale, come in Germania e in molti Paesi del mondo. Lì l’effetto di attrattiva cos’é? Primo che il 90% dei ragazzi che lo fanno trovano lavoro entro tre mesi, ma, soprattutto, trovano il loro lavoro. Il lavoro per cui hanno studiato. L’attrattiva è che entri immediatamente in un’impresa e l’attrattiva per le imprese è avere subito persone in condizioni di studio capaci di lavorare ma capaci anche di aprirsi al mondo. Con un miliardo e mezzo noi consolidiamo innanzitutto la buona rete che oggi c’è ed è sostanzialmente una rete sparsa sul territorio, legata al territorio, che va a cogliere le eccellenze del territorio e la leghiamo fra di loro per accompagnare i ragazzi non verso ‘un’ lavoro, ma il loro lavoro”.
Poi: “Stiamo offrendo molte possibilità agli studenti ma anche alle imprese, perché è vero che le imprese incontrano gli studenti ma gli studenti devono incontrare le imprese. Cioè devono avere altrettanto entusiasmo quando entrano in un impresa per vedere un mondo che è in trasformazione. La cosa più importante in questo momento è proprio questo: noi abbiamo una grande tradizione di piccole e medie imprese”.
“Le Pmi in Italia sono il tessuto connettivo non solo dell’economia ma anche della società italiana e sono oggi in una fase in cui si stanno rinnovando, stanno cambiando. Entrare in questo momento è sicuramente una cosa entusiasmante. Ne hanno bisogno i ragazzi, ne hanno bisogno le imprese, ne abbiamo bisogno tutti. Perché un economia che cresce e cresce sull’intelligenza, sulla passione, sulla competenza, fa bene a tutti”.