Benedizione pasquale a scuola: ci sarà, ma dopo la fine delle lezioni. Gli studenti iscritti si ritroveranno nello spiazzo esterno

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La benedizione pasquale degli studenti dell’Istituto omnicomprensivo di Bagno di Romagna e Verghereto scatena la polemica. L’appuntamento si terrà su base volontaria nello spiazzo esterno alla scuola.

La richiesta del parroco e il no della preside

Tutto nasce dalla richiesta del parroco don Adolph Wosa, originario della Tanzania, che già un anno fa aveva chiesto di varcare i cancelli delle scuole per impartire la benedizione durante le ore di lezione. La dirigente scolastica Daniela Corbi si era però opposta, ribadendo il principio di laicità dello Stato.

Le polemiche e l’accordo

La decisione della preside aveva sollevato un vespaio di polemiche, con l’ex consigliere regionale di Fratelli d’Italia Luca Bartolini che si era schierato a favore del parroco. A due settimane dalla Pasqua, è stato trovato un compromesso: la benedizione si terrà all’esterno della scuola dopo le lezioni.

Le reazioni

“Guardo il lato positivo”, ha commentato don Adolph. “Alla fine la benedizione la faremo, ci sarà un momento di raccoglimento dopo le lezioni”. “Vittoria a metà”, ha replicato Bartolini. “Avrei preferito la benedizione in classe come è sempre avvenuto e come avviene in tante altre scuole”.

Un precedente in Romagna

Un anno fa, il sindaco di Pennabilli Mauro Giannini aveva firmato un’ordinanza per consentire le benedizioni pasquali all’interno degli edifici scolastici durante le ore di lezione. La vicenda aveva acceso il dibattito sulla laicità della scuola e sul ruolo della religione nella società italiana.

La questione rimane aperta

La benedizione pasquale a Bagno di Romagna e Verghereto è solo l’ultimo capitolo di un dibattito complesso e articolato. La scuola, luogo di formazione e di crescita per le nuove generazioni, è chiamata a confrontarsi con le diverse sensibilità religiose e culturali presenti nella società. La sfida è trovare un equilibrio che tuteli il principio di laicità e, al tempo stesso, valorizzi il patrimonio di tradizioni e valori di cui la religione è parte integrante.

La preside nega la benedizione pasquale al sacerdote. Ira di Fratelli d’Italia: “Si tratta di un atto che nega le nostre tradizioni e la nostra identità”

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