Bebe Vio contro le classi separate per disabili: “Un passo indietro culturale”

La campionessa paralimpica Bebe Vio Grandis si schiera contro le recenti proposte di istituire classi separate per studenti con disabilità. In un’intervista, Vio definisce l’idea “paradossale” e un “passo indietro culturale” per un Paese che è stato pioniere dell’inclusione scolastica.
“Siamo stati il primo Paese al mondo a eliminare le classi separate, perché tornare indietro? Non ha senso”, afferma in un’intervista al Corriere della Sera, la schermitrice, sottolineando l’importanza dell’integrazione e della solidarietà che si imparano a scuola.
Vio, che ha vissuto la scuola sia prima che dopo l’amputazione degli arti, racconta la sua esperienza positiva: “Avere i miei compagni vicino è stato molto importante. Ci si aiutava, si imparava la solidarietà. Stare insieme a chi aveva una disabilità mi ha aiutato a crescere e a entrare con più facilità nel mondo della disabilità”.
La campionessa sottolinea che l’inclusione vale per tutti, indipendentemente dal tipo di disabilità, ricordando i compagni con disabilità fisiche e intellettive che frequentava prima della malattia. “Facevamo i turni per aiutare chi ne aveva bisogno e nell’intervallo organizzavamo gare di velocità in carrozzina. Questa è inclusione, questa è una società solidale“, afferma.
Vio concorda con Luca Pancalli, presidente del Comitato Paralimpico, che ha definito le proposte di classi separate “inaccettabili”. Entrambi sottolineano come la società, anche grazie allo sport, sia più avanti e come non ci siano ragioni per tornare indietro.
La schermitrice riconosce che il sistema scolastico non è perfetto, ma crede che la soluzione sia migliorare, non peggiorare. Cita l’esempio degli insegnanti di sostegno, una figura utile anche per gli studenti stranieri o con difficoltà linguistiche. “Dividiamo anche loro?”, chiede provocatoriamente.
Infine, alla domanda su un possibile ingresso in politica, Vio risponde che “la politica si può fare con le azioni e i pensieri, anche fuori dai partiti”, ricordando di aver già vinto delle elezioni in passato.