“Basta con le vacanze estive infinite”, la petizione per cambiare il calendario scolastico: oltre 35mila firme

14 settimane di stop didattico: è questo il triste primato che l’Italia vanta insieme a Lettonia e Malta, con la pausa estiva più lunga d’Europa. Una scelta che non solo crea disagi alle famiglie, costrette a destreggiarsi tra costosi campi estivi e permessi di lavoro, ma che ha anche un impatto negativo sull’apprendimento degli studenti.
La petizione “La nostra estate piena rasa”, lanciata da WeWorld e Mammadimerda, ha già raccolto oltre 30mila firme e chiede alle istituzioni di rimodulare il calendario scolastico italiano. Come segnala La Stampa, l’obiettivo è quello di ridurre la lunghezza della pausa estiva, allineandola con gli standard europei, e di offrire alternative concrete alle famiglie.
Perché il calendario scolastico italiano è così rigido?
Le ragioni storiche sono legate all’economia agricola del passato, quando le famiglie contadine avevano bisogno dei figli nei campi durante l’estate. Ma oggi, con il lavoro che non si ferma e le famiglie sempre più impegnate, questa lunga pausa diventa un problema.
Le conseguenze di un’estate così lunga
- Disuguaglianza: Le famiglie più abbienti possono permettersi costose attività estive, mentre quelle con redditi bassi rischiano di vedere i propri figli “parcheggiati” davanti a TV e videogiochi, con un impatto negativo sulla socializzazione e l’apprendimento.
- Perdita di competenze: Il “summer learning loss” è un fenomeno reale: gli studenti dimenticano nozioni e abilità acquisite durante l’anno scolastico, con un divario che si amplia tra chi può permettersi tutor e corsi estivi e chi no.
- Difficoltà per le famiglie: conciliare lavoro e famiglia diventa un’impresa con due mesi di stop scolastico. I costi dei campi estivi lievitano e non sempre sono accessibili a tutti.
Cosa si chiede
- Riduzione della pausa estiva: allinearla con la media europea, che si aggira intorno alle 6-8 settimane.
- Scuole aperte d’estate: offrire attività educative e ludiche a prezzi accessibili.
- Più tempo pieno: una maggiore flessibilità per le famiglie che lavorano.