“Basta con i pregiudizi sugli istituti professionali, non è una scuola di Serie B”, sui social divampa la polemica: “Sbagliato l’orientamento scolastico”

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Una vivace polemica sta infiammando i social network riguardo ai persistenti pregiudizi che circondano gli istituti professionali, in particolare quelli alberghieri.

Numerosi utenti stanno denunciando l’atteggiamento di superiorità mostrato da chi ha frequentato percorsi di studio considerati più prestigiosi, ignorando il valore e le opportunità offerte dalla formazione professionale.

Opportunità concrete oltre gli stereotipi

“Non si rendono conto che chi ha fatto l’alberghiero molto spesso ha uno stipendio più alto di un laureato”, sottolinea un utente, evidenziando come il mercato del lavoro valorizzi concretamente le competenze pratiche acquisite in questi percorsi. La discussione mette in luce come molti critici non conoscano nemmeno il piano di studi degli istituti professionali, formulando giudizi basati su stereotipi piuttosto che su informazioni concrete. Un altro commentatore paragona la situazione italiana a quella di paesi come la Svizzera, dove l’apprendistato è altamente valorizzato: “Le aziende si PICCHIANO per offrire una ‘Lehre’ a 15enni con voti alti!”

Le radici di un problema culturale

Parte della responsabilità viene attribuita al sistema scolastico stesso, in particolare all’orientamento nelle scuole medie. “Secondo me inizia tutto dai professori delle medie che consigliano ancora un professionale a chi, secondo loro, non è in grado di ‘reggere’ un liceo/uni”, osserva un utente, denunciando come questa pratica conferisca un’accezione negativa ai percorsi professionali. Il dibattito evidenzia un problema culturale più ampio: la tendenza a svalutare le professioni tecniche nonostante la loro essenzialità per l’economia. Come conclude efficacemente un commentatore: “Gli ignoranti (soprattutto quelli ‘studiati’) non capiscono che gli istituti professionali sono utilissimi per formare persone che fanno un mestiere che serve molto”.

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