“Basta colpevolizzare la scuola, la crisi è sociale. Genitori, educate i vostri figli!”, l’appello del docente: “In classe si insegna il rispetto, in famiglia l’egoismo”

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La scuola è spesso additata come causa di tutti i mali della società, accusata di essere inadeguata, obsoleta e distante dalla realtà dei giovani. La narrazione, secondo Innocenzo Calzone, docente e giornalista, è profondamente sbagliata e fuorviante.

Troppo spesso, di fronte alle problematiche più svariate che accadono nella società si fa riferimento alla scuola, meglio alla crisi della scuola”, osserva Calzone. Invece di affrontare le vere cause della crisi educativa, si preferisce investire in progetti e finanziamenti, come quelli del PNRR, che si concentrano su aspetti tecnici e strutturali, trascurando la formazione e il benessere degli studenti. “Un po’ come il genitore che per compensare la sua assenza da casa riempie le tasche dei figli di denaro e beni assolutamente non necessari”, commenta Calzone.

La responsabilità è della famiglia, non della scuola

Calzone sottolinea come la scuola venga ingiustificatamente caricata di responsabilità che spettano in primis alle famiglie. “Intollerabile è il demandare alla scuola quelle che sono le responsabilità proprie di un padre e di una madre”, afferma con forza. Mentre la società, ossessionata da obiettivi economici futili, trascura l’educazione dei giovani, la scuola rimane l’unico baluardo a difesa dei valori fondamentali: “Chi è rimasto quasi solo a parlare di pace, emozioni, empatia, a chiedere di non litigare con il compagno, di dire grazie, prego, permesso?”. Iniziative come l’ora di affettività o i percorsi contro il bullismo, secondo Calzone, servono solo a “stare sereni in coscienza”, senza affrontare il problema alla radice.

Per un 2025 di vera educazione

Per il nuovo anno, Calzone auspica un cambio di prospettiva. È necessario che adulti e insegnanti si assumano le proprie responsabilità, smettendo di “creare tanti piccoli imperatori”. “Si ricominci dall’educazione, ma da quella di casa e da quella ‘sociale'”, esorta il docente. Solo riscoprendo i valori della responsabilità, della fatica e del limite sarà possibile costruire una società migliore e una scuola più efficace. “Solo così anche a scuola si farà molta meno fatica ad insegnare a leggere, scrivere a far di conto e a parlare di bellezza, di ideali e di valori, gli unici a rendere davvero migliori gli uomini”, conclude Calzone.

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