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Banchi a isole o in fila? L’impatto sull’apprendimento e le relazioni tra studenti. Come la disposizione dei banchi influenza la classe

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La disposizione dei banchi in classe, un elemento spesso dato per scontato, può influenzare significativamente l’apprendimento, lo sviluppo cognitivo ed emotivo degli studenti. La psicologia ambientale studia da tempo questo fenomeno, analizzando come diverse configurazioni possano favorire specifiche attività didattiche e sociali.

Come segnala Il Post, ricerche recenti dimostrano che non esiste una disposizione universalmente migliore: ognuna presenta vantaggi e svantaggi in base all’obiettivo didattico.

Mentre la disposizione tradizionale a file e colonne prevale, la configurazione a isole, con i banchi raggruppati, si sta diffondendo per promuovere l’interazione e la cooperazione tra studenti. In Italia, tuttavia, la ricerca su questo tema è ancora limitata, e la disposizione tradizionale rimane la più diffusa, come evidenziato da uno studio del 2016 condotto in diverse scuole italiane.

Fattori individuali e dinamiche relazionali: un equilibrio complesso

La disposizione dei banchi influenza anche i comportamenti degli studenti. La cosiddetta “T zone“, corrispondente alla prima fila e alla colonna centrale, è l’area in cui gli studenti mostrano maggiore attenzione, probabilmente a causa del controllo esercitato dall’insegnante. Oltre alla gestione dei comportamenti, la disposizione dei banchi può facilitare o inibire le relazioni tra compagni, influenzando anche la popolarità percepita.

Studi recenti dimostrano che la vicinanza fisica può migliorare i rapporti tra studenti, mentre la distanza può ostacolare la formazione di amicizie. Inoltre, fattori individuali come il genere e la solitudine influenzano l’impatto della disposizione dei banchi sulle prestazioni cognitive. Ad esempio, la disposizione a banchi singoli sparsi favorisce le competenze sociali delle bambine e le capacità logiche degli studenti più solitari.

Approfondire la ricerca sul tema permetterebbe agli insegnanti di ottimizzare gli spazi e promuovere dinamiche positive in classe.

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