Bagni dei maschi ripetutamente imbrattati. L’idea della preside: “Non si trovano i colpevoli? A sorteggio indico tre studenti che si occuperanno della pulizia”

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Un piccolo paese dell’Appennino forlivese è scosso da una controversia sorta all’interno delle mura della scuola media locale. Oggetto del contendere: la pulizia dei bagni maschili, ripetutamente imbrattati, a quanto pare deliberatamente, da alcuni studenti.

La dirigenza scolastica, di fronte all’impossibilità di individuare i responsabili, ha inviato alle famiglie una circolare, contenente una proposta che ha suscitato non poche perplessità: laddove si ripetessero gli episodi di vandalismo, tre studenti, uno per ogni anno di corso, verrebbero sorteggiati per occuparsi della pulizia dei bagni. In alternativa, si propone di chiedere un contributo economico ai genitori per pagare lo straordinario ai collaboratori scolastici.

“Gli episodi si sono ripetuti”, spiega la responsabile del personale, sottolineando come l’ultimo atto vandalico risalga al 4 ottobre. La preside chiarisce a Il Resto del Carlino: “Si tratta solo di una richiesta di collaborazione delle famiglie. La nostra finalità è educativa, per porre fine a questi episodi di poco rispetto nei confronti dei locali dell’istituto e del lavoro dei collaboratori. Poi magari non avremmo nemmeno applicato il sorteggio…”. E aggiunge: “Nessun tentativo di colpire a caso i ragazzi, ma anche nessun atteggiamento buonista. La circolare avrà suscitato clamore, ma abbiamo una bella scuola, l’ambiente è sano e collaborativo”.

La circolare, sembra aver colto di sorpresa molti insegnanti. “Si tratta di un tentativo di individuare i colpevoli di questi atti che vanno sanzionati perché non si ripetano in forme magari più gravi”, spiega. “In ogni caso lunedì è stata convocata un’assemblea con i genitori e troveremo una soluzione condivisa”.

Anche l’assessora alla scuola, già docente nello stesso istituto, è intervenuta, auspicando “un’alleanza educativa tra la scuola e la famiglia” e “il ritorno a un clima di collaborazione, abbandonando contrapposizioni sterili”.

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