Bagnasco, CEI. No all’educazione di genere a scuola, grave violenza autoritaria
Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, tuona contro la diffusione della teoria del genere sui banchi di scuola in un’intervista a Radio Vaticana.
"E' un’offesa gravissima, che le istituzioni tentano di fare, al diritto sacrosanto, al diritto naturale dei genitori di offrire ai propri figli la visione culturale, una visione antropologica e valoriale, in cui loro credano e che sia la migliore per sé e per i propri figli".
Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, tuona contro la diffusione della teoria del genere sui banchi di scuola in un’intervista a Radio Vaticana.
"E' un’offesa gravissima, che le istituzioni tentano di fare, al diritto sacrosanto, al diritto naturale dei genitori di offrire ai propri figli la visione culturale, una visione antropologica e valoriale, in cui loro credano e che sia la migliore per sé e per i propri figli".
"Questo diritto – prosegue Bagnasco – non può essere assolutamente scavalcato da alcuna autorità. Quindi questi tentativi di immettere, in modo quasi nascosto, questo tipo di visione che nasce dal genere, sotto la scusa di fare educazione affettiva o educazione sessuale, è un grave errore e non soltanto: è una grave violenza autoritaria rispetto ai genitori. I genitori devono essere non solamente informati su un progetto o su una intenzione delle autorità dello Stato o scolastiche che siano, ma devono dare, i genitori, l’autorizzazione esplicita e concorde perché queste cose vengano rappresentate ai propri figli".
Bagnasco ha infine sottolineato che "il “pensiero unico” è ormai una dittatura, che si vuole imporre dall’Occidente a tutte le altre parti del mondo. Ma l’Occidente, e in particolare l’Europa, non è più assolutamente il centro del mondo".