Baby gang fuori da scuola, docenti accompagnano studenti alla stazione dei treni. La preside: “La scuola vigila per aiutare i ragazzi e combattere la paura”

A Bologna l’ITCS Salvemini è alle prese con il problema delle baby gang, che colpiscono gli studenti prima di entrare a scuola o all’uscita, generando paura e omertà. Ma l’istituto non lascia soli gli studenti, anzi, ha già messo in campo diverse azioni per contrastare il fenomeno.
La preside, a colloquio con Il Resto del Carlino, è determinata nell’affermare la presenza sua e tutto il personale scolastico, che vigilano in favore degli studenti sia all’ingresso che all’uscita di scuola.
Addirittura, ci sono “dei professori che accompagnano i ragazzi che lo chiedono alla stazione dei treni. Questo è un istituto che fa squadra. Sono tutti molto reattivi, pronti a dare risposte concrete“, spiega la dirigente scolastica.
Gli studenti però hanno paura in molti casi e si registra anche omertà.
Per rispondere a tale situazione a scuola si sta organizzando “uno sportello di ascolto ’peer education’”, ovvero un progetto che vede “studenti formati disponibili a parlare con i coetanei, reticenti a rivolgersi ad un adulto“, racconta la DS.
Bullismo: una piaga sociale
In base all’ultima indagine di ScuolaZoo e C’è Da Fare ETS, sei studenti su dieci nelle scuole secondarie di primo e secondo grado subiscono atti di bullismo.
L’istituto scolastico si conferma, purtroppo, il luogo principale dove si verificano questi episodi (64%), seguito dai social network (24%) e da altri ambienti esterni.
La nuova legge
Con la nuova legge in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo (legge 70/2024, in vigore dal 14 giugno 2024), si cerca di intervenire con maggiore decisione per quanto riguarda i casi di bullismo. La nuova legge amplia notevolmente la casistica di interventi rieducativi e riparativi che la procura e il tribunale per i minorenni possono mettere in campo per affrontare comportamenti “irregolari” o aggressivi dei minori.
Le misure rieducative possono essere attivate nei confronti di minorenni, anche sotto i 14 anni, che manifestano irregolarità di condotta o del carattere oppure tengono condotte aggressive, anche di gruppo o telematiche, contro persone, animali o cose, lesive della dignità altrui.