Azzolina: “Non mi sono pentita di aver accettato l’incarico di ministra, ho un forte senso delle Istituzioni”

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, è stata intervistata da Radio Dimensione Suono. Diversi gli argomenti trattati: “La scuola riparte. Non ci sono dubbi. Stiamo lavorando senza sosta, è un lavoro enorme per garantire la sicurezza. Abbiamo le linee guida, un protocollo con i sindacati, l’importante è fare squadra. L’obiettivo è riaprire. Riapriremo, ma garantendo la sicurezza a studenti e personale”.
Le scuole avranno oltre 50mila unità di personale in più per la ripresa fra docenti e ATA. Priorità massima sarà data alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo di istruzione, con particolare riferimento alla scuola primaria. Non solo non stiamo tagliando, ma stiamo aggiungendo personale. Buona parte di questo personale – ha spiegato – verrà assegnato alla scuola primaria, ai bambini più piccoli, che sono quelli che hanno sofferto di più durante il lockdown. Con il decreto rilancio abbiamo previsto la possibilità di derogare al numero di alunni per classe per ridurlo progressivamente”.
Per quanto riguarda le strutture scolastiche Azzolina ha evidenziato che “ci sono due piani di intervento: una di urgenza, legata alla riapertura a settembre”, sulla quale stanno intervenendo gli istituti con lavori di edilizia leggera, fatto nell’urgenza. Poi poi “un altro lavoro con investimenti in edilizia” ha aggiunto ricordando gli 850 previsti per l’edilizia.
“I soldi del recovery fund – ha detto ancora – devono essere utilizzati per rimettere a posto e costruire scuole. I piani – ha ribadito – sono due, da una parte l’urgenza dall’altra la programmazione. Per investire denaro devi avere una visione”.
Infine una domanda personale: col senno di poi, avrebbe accettato l’incarico? “Avrei accettato – ha detto Azzolina – perché ho un forte senso delle istituzioni. Vengo dal mondo della scuola ed è stato bellissimo giurare il 10 gennaio, ma ho provato un grande dolore a pensare di sospendere la didattica in presenza a metà febbraio. La scuola darà anche in questo caso, un grandissimo esempio di unità, collaborazione e anche di rinascita. Tutti insieme ce la faremo”.