Azzolina, la sua idea di scuola: no rivoluzioni dall’alto, innovazione didattica, stop classi pollaio, più docenti di sostegno

Lucia Azzolina è stata designata dal Premier Conte nuovo Ministro dell’istruzione. Lunedì è attesa la sua nomina ufficiale e il passaggio di consegne al Miur.
Sono numerosi i settori di cui l’On. Azzolina si è occupata da Sottosegretario e numerose le occasioni in cui ha avuto modo di presentare la sua visione della scuola.
Le ripercorriamo insieme, consapevoli che questi sono solo alcuni dei tasselli che la aspettano nel suo nuovo ruolo.
La scuola non è un onere per lo Stato, è un investimento
Questo il messaggio affidato a Facebook a settembre 2019, il giorno della nomina a Sottosegretario Miur:
“Compito della Repubblica Italiana e della scuola è quello di permettere a tutti, anche a chi non ha grandi possibilità economiche, di raggiungere i gradi più alti degli studi. Io ho avuto questa possibilità e mi impegnerò affinché tutti la abbiano: solo creando pari condizioni di partenza si può pensare poi di premiare i più capaci e meritevoli.
Investire sulla scuola, sul futuro di ogni singolo studente, significa potergli cambiare la vita in meglio. Se migliori la vita di uno studente, domani avrai un cittadino migliore e tutta la Repubblica ne trarrà giovamento.
La scuola non è un onere per lo Stato, è un investimento, è formare menti pensanti, cittadini e non sudditi, è il nostro futuro più bello.”
Le novità del Decreto Scuola
Il decreto scuola da oggi in vigore, viene considerato dal neoministro un punto di partenza, non di arrivo.
“ un lavoro che guarda all’interesse del sistema di istruzione, che punta a metterlo in ordine e a dare stabilità ai docenti e continuità didattica agli studenti.”
Stop classi pollaio
Un cavallo di battaglia non solo del M5S, ma anche personale dell’On. Azzolina che sull’argomento aveva presentato uno specifico progetto di legge, poi arenato.
Esso prevedeva un numero di 22 alunni massimo per classe, elevabile fino a 23 qualora residuino resti. Le classi con alunni con disabilità, comprese le sezioni di scuola dell’infanzia, dovrebbero essere costituite da un numero massimo di allievi non superiore a 20.
Più docenti di sostegno
Ad ottobre 2019, all’indomani del via libera al Decreto scuola da parte del Consiglio dei ministri, la Azzolina aveva commentato soddisfatta: “Ora si lavora su insegnanti di sostegno”.
“Voglio lavorare per aumentare il numero degli insegnanti di ruolo sul sostegno, trasformando parte di quelle cattedre che oggi sono instabili, ovvero destinate alle supplenze, il cosiddetto organico di fatto, in cattedre di diritto, stabili” aveva spiegato in un’intervista a Il Messaggero.
“Sta per concludersi –spiegava ancora a fine ottobre – il quarto ciclo del corso di specializzazione per 14 mila posti. Ne seguiranno altri due,
di cui uno sarà bandito a breve, ciascuno per altri 14.000 posti. Nel
complesso, quindi, i posti banditi saranno 42 mila nel triennio 2018/2020. In questo modo si concorre a soddisfare l’esigenza di coprire il fabbisogno di docenti specializzati, evitando il ricorso a personale a tempo determinato
sprovvisto di titolo di specializzazione per il sostegno“.
In Legge di Bilancio 2020 sono già stati attuati alcuni di questi provvedimenti: 11 milioni per la formazione dei docenti su sostegno, 1.000 posti trasformati da organico di fatto in organico di diritto per il sostegno, aumento dei posti di sostegno grazie ai provvedimenti giudiziali di condanna definitiva notificati al 31 agosto 2019. Molto altro bisognerà ancora fare.
Innovazione didattica
Così il sottosegretario Azzolina ai nostri microfoni “Per innovazione non si intende solo quella tecnologia o le lim o il tablet. Innovazione è tanto altro, a partire dalle best practice, che possono essere trasferiti agli altri colleghi da chi ne è protagonista.”
Una nuova visione di scuola
il 19 dicembre scorso, il giorno dell’approvazione del Decreto Scuola in Senato:
“Questo decreto è un inizio, non un punto d’arrivo. Ora dobbiamo costruire una visione nuova di scuola. Stabilità, innovazione sostenibile, inclusione, devono essere le nostre parole chiave. Stabilità perché se le norme che muovono il sistema cambiano di continuo la scuola non va avanti, ma arranca. Servono regole chiare. Innovazione perché la scuola deve stare al passo con i tempi. Non ci saranno rivoluzioni calate dall’alto: metteremo a frutto le tante pratiche già esistenti e messe in campo dai nostri stessi insegnanti. Ogni cambiamento deve essere sostenibile e non creare stress al sistema, questa sarà la linea guida. Dobbiamo poi includere di più, facendo in modo che, come richiede la Costituzione, all’articolo 34, la scuola sia veramente aperta a tutti”.
E infine, il suo messaggio subito dopo la designazione da parte del Premier Conte
“C’è tanto lavoro da fare. E lo faremo. A testa bassa, con umiltà, attraverso l’ascolto, il confronto e continuando ad andare nelle scuole, come ho fatto in questi mesi da Sottosegretaria. ”
N.B. Naturalmente la sintesi non è esaustiva né di tutte le problematiche di cui Azzolina si è già occupata da Sottosegretaria, né di quelle che saranno affrontate.