(Auto)Valutazione a scatola chiusa, quanto inciderà su stipendi docenti e finanziamenti scuole?
Il Ministero ha dato il via alle operazioni di autovalutazione degli istituti scolastici, pubblicato il RAV e le istruzioni per la compilazione. Molti i dati da inserire. Influenzerà gli stipendi dei docenti e i fondi alle scuole?
Il Ministero ha dato il via alle operazioni di autovalutazione degli istituti scolastici, pubblicato il RAV e le istruzioni per la compilazione. Molti i dati da inserire. Influenzerà gli stipendi dei docenti e i fondi alle scuole?
I dati da fornire vanno dalla popolazione scolastica, alle risorse economiche a quelle professionali, nonché i risultati degli studenti, delle prove Invalsi, le pratiche educative e didattiche etc: dovranno essere inseriti nel RAV (Rapporto di Autovalutazione).
Quindi, in base ai dati forniti, la scuola sarà "valutata" e dovrà elaborare un piano di miglioramento. Seguirà la fase delle ispezioni (massimo 800 scuole) ed infine della rendicontazione. Valutazione delle scuole, le fasi e cosa devono fare i Collegi docenti. La Circolare.
L'(auto)valutazione, influenzerà la carriera dei docenti e gli scatti di merito?
A leggere il testo "La Buona scuola" ci si imbatte in crediti che per una parte dipenderanno dalla "qualità dell'insegnamento in classe e dalla capacità di migliorare il livello di apprendimento degli studenti". Dati da fornire nel RAV, ma sfugge al momento il rapporto tra la valutazione delle scuole e i crediti legati al merito.
E i finanziamenti alle scuole?
Si cambia regime. Secondo quanto preventivato nella riforma, i fondi alle scuole non obbediranno più al semplice criterio dimensionale, legato alla quantità degli studenti e dell'organico.
I soldi andranno alle scuole che progetteranno, che dimostreranno l'avvio e lo sviluppo di pratiche di potenziamento dell'offerta formativa, di formazione, autoproduzione contenuti, progettualità in genere.
Tutti elementi che confluiranno nel RAV che le scuole dovranno compilare e sul quale si baserà la loro valutazione.
Si parte, praticamente, a scatola chiusa, senza ancora avere ben chiaro quali risvolti possano avere questi dati nella vita concreta dei docenti e delle scuole. Un tassello alla volta, sperando che quando avremo completato il puzzle non sia troppo tardi.
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