Lombardia e Veneto, dirigenti e docenti (precari e nuovi assunti) diventeranno impiegati regionali. Bozza accordo
Pubblichiamo le bozze delle ipotesi di regionalizzazione di alcune competenze dello Stato a Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Si tratta di bozze elaborate durante il Governo del PD.
Ciò che ci riguarda, ovviamente, è quanto accadrà per la scuola. Nelle bozze di Veneto e Lombardia, tra i capitoli di “regionalizzazione” c’è quello dell’istruzione. Vediamo i dettagli.
Secondo quanto si legge nella bozza, alle Regioni Veneto e Lombardia viene attribuita la “potestà legislativa” in materia di istruzione per quanto riguarda le seguenti materie:
- la disciplina delle modalità di valutazione del sistema educativo regionale di istruzione e formazione
- la disciplina della programmazione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro,
- la formazione dei docenti
- l’apprendistato
- la disciplina, mediante contratti integrativi, dell’organizzazione e del rapporto di lavoro del personale dirigente, docente, amministrativo, tecnico e ausiliario
- la disciplina della programmazione dell’offerta formativa integrata con la formazione professionale
- la disciplina sulle reti scolastiche
- la disciplina degli organi collegiali
- l’istruzione per gli adulti
Dirigenti scolastici regionali
Inoltre, si legge all’articolo 11 che per i Dirigenti scolastici sarà istituito uno specifico ruolo regionale, salva la facoltà di permanere nei ruoli della dirigenza scolastica statale trascorsi tre anni dal trasferimento delle competenze.
Docenti, personale educativo e ATA già di ruolo
Inoltre, per quanto riguarda i docenti, gli ATA e il personale educativo con contratto a tempo indeterminato in servizio presso le istituzioni scolastiche del Veneto e Lombardia al momento della stipulazione dell’Intesa rimane inserito nei ruoli statali, salva diversa volontà espressa dal personale stesso.
Precari e neoassunti
I docenti, invece, che confluiranno nei ruoli regionali saranno i nuovi assunti e quanti avranno contratto a tempo determinato.