Autonomia differenziata Università, LinK: “Estremamente rischiosa”

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Comunicato Link Coordinamento Universitario – “In queste settimane il dibattito universitario è stato caratterizzato da un’aspra discussione su una bozza di decreto ministeriale, ormai conosciuta come proposta Livon a seguito della sua pubblicazione da parte di ROARS, che porterebbe a cambiamenti estremamente significativi nel sistema universitario italiano.

Il decreto, infatti, andrebbe ad intervenire direttamente sul meccanismo dell’autonomia universitaria, creando un regime in deroga, su richiesta, soltanto per alcuni Atenei italiani. Questo progetto, che sarebbe dovuto rimanere riservato, una volta rivelato è stato già oggetto di un accesa discussione, sia nell’accademia che al ministero, e, secondo notizie di stampa, è arrivato a portare al recente trasferimento dello stesso Daniele Livon dal MIUR all’ANVUR.

Per quanto sia improbabile che il decreto venga a breve riproposto, essendo stato rinnegato dallo stesso capo dipartimento dell’Università del MIUR, Giuseppe Valditara, i suoi contenuti rilevano preoccupanti prospettive che risultano comunque rappresentative dello stato della discussione che si sta svolgendo al ministero che vanno nella direzione di un’autonomia differenziata degli Atenei “virtuosi” e dunque di maggiori disuguaglianze tra Università.”dichiara Alessio Bottalico, coordinatore nazionale di Link Coordinamento Universitario.

“L’autonomia collega alla presenza di alcuni requisiti di merito la facoltà premiale per l’Ateneo di accordarsi con il MIUR per un piano in deroga con gli assetti organizzativi e di accreditamento previsti a seguito della 240/10. Per quanto in apparenza questo possa sembrare un superamento delle molte rigidità e incongruenze della Riforma Gelmini, in realtà finisce per accentuare i peggior difetti di modelli di gestione dell’Università autonomi e accentrati. Per gli atenei di Serie A, ci sarà libertà di sperimentare nuovi organi di governo, la possibilità di costituire dipartimenti in deroga alle numerosità minime, libertà di istituire corsi di laurea e corsi di dottorato senza onerosi accreditamenti. Ma soprattutto tanta libertà di differenziare il trattamento dei docenti: incentivi per trasferimenti anche entro le regioni, via libera alle doppie affiliazioni di docenti in servizio presso atenei stranieri, gestione locale delle chiamate dirette, negoziazione dei compiti didattici e di ricerca, maggiori possibilità di sperimentare forme premiali e incentivi economici per differenziare gli stipendi.”- continua Bottalico.

“riteniamo che l’idea di un’autonomia differenziata delle Università sia estremamente rischiosa e siamo fortemente contrari ad un’eventuale riproposizione del progetto come presentato nella bozza Livon. Come studenti chiediamo invece un completo ripensamento della riforma Gelmini, che riformi l’autonomia universitaria mettendo al centro tutte le componenti e ci liberi dai vincoli di una burocrazia pesante e invasiva. Allo stesso tempo saremo sempre impegnati, nelle aule e nelle piazze, per chiedere che siamo messo al centro delle politiche universitarie il tema delle diseguaglianze territoriali, affinché non si premino pochi virtuosi ma si assicurino, in ogni Regione di Italia, didattica e ricerca libere e un’altra idea di Università gratuita e finanziata.”- conclude il coordinatore nazionale di Link Coordinamento Universitario.

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