Autonomia differenziata, martedì il via libera del Senato al DDL Calderoli

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Il ddl Calderoli, domani atteso in Aula in Senato, per il voto finale del provvedimento, che poi passerà al vaglio della Camera, è una delle riforme di programma dell’esecutivo Meloni. Il disegno di legge, messo a punto dal Ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, mira a implementare il terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione.

Il passaggio costituzionale consente alle regioni a statuto ordinario di richiedere forme e condizioni particolari di autonomia in 23 ambiti, che spaziano dalla Salute all’Istruzione, dallo Sport all’Ambiente, includendo anche Energia, Trasporti, Cultura e Commercio Estero.

Un aspetto chiave dell’autonomia differenziata è la possibilità per le regioni di trattenere il gettito fiscale generato dai servizi forniti, utilizzandolo per migliorare le risorse sul proprio territorio. Tuttavia, l’attribuzione di queste funzioni autonome sarà possibile solo dopo aver definito i Livelli essenziali delle prestazioni (Lep), ossia standard minimi di servizi garantiti uniformemente in tutta Italia.

Per mitigare eventuali squilibri economici tra regioni autonome e non, il disegno di legge prevede misure perequative. La procedura per raggiungere un’intesa tra Stato e regione richiederà un periodo di almeno cinque mesi, con un preavviso di almeno 12 mesi per eventuali rinnovi o terminazioni delle intese, che possono durare fino a dieci anni.

Cosa prevede il testo

La legge costituzionale permette alle Regioni a statuto ordinario di richiedere ulteriori forme di autonomia in materie di competenza legislativa concorrente e in alcune materie esclusive dello Stato, rispettando i principi di equilibrio finanziario.

Il Disegno di legge n. 615 è composto da dieci articoli e rappresenta uno strumento per l’attuazione dell’autonomia differenziata. Esiste un ampio dibattito accademico sull’autonomia differenziata, in particolare sulla sua implementazione in equilibrio con i principi di unità e uguaglianza. Gli studiosi sottolineano l’importanza di un approccio “solidaristico” o “cooperativo”, assicurando che ogni forma di differenziazione non minacci l’unità sociale ed economica della Repubblica.

Una questione particolarmente spinosa è la regionalizzazione dell’istruzione. Il Ministro Calderoli ha escluso il trasferimento di competenze in materia di norme generali sull’istruzione, puntando su un’analisi dettagliata e concreta delle richieste regionali.

TESTO

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