Autonomia differenziata, la Lega insiste: “È riconosciuta nella Costituzione, non è un capriccio”. Forza Italia avverte: “Deve essere applicata bene”
L’autonomia differenziata è stata al centro della giornata di ieri a Pontida, con i leader del centrodestra a ribadire la centralità della riforma. Tuttavia, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso riserve sulla devoluzione alle Regioni della competenza sul commercio internazionale.
“Abbiamo votato l’autonomia, ma deve essere applicata bene”, ha dichiarato Tajani a margine della giornata dell’economia organizzata da Forza Italia a Milano. “Ho alcune osservazioni da fare sulla concessione dei poteri alle Regioni per quanto riguarda il commercio internazionale. Non possiamo permetterci venti politiche commerciali diverse”.
Tajani ha sottolineato l’importanza strategica del commercio internazionale per l’Italia, che rappresenta il 40% del PIL, con un giro d’affari di 626 miliardi di euro. “Essendo la quarta potenza mondiale commerciale, l’economia deve servire, non deve essere un capriccio che rischia di fare un danno ai cittadini”, ha concluso.
A Pontida, Matteo Salvini ha replicato alle parole di Tajani, affermando che l’autonomia differenziata “è riconosciuta nella Costituzione, non è un capriccio”. Il leader della Lega ha ribadito che la riforma “è un vantaggio per tutti”, sia per la Lombardia che per la Calabria, e che il centrodestra andrà avanti con il progetto.
Sul palco di Pontida, il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli ha difeso la sua legge sull’autonomia, ricordando l’impegno trentennale della Lega per questa riforma. Calderoli ha anche criticato il referendum abrogativo sull’autonomia, definendolo un rischio per l’unità nazionale.
Anche i presidenti Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia) e Luca Zaia (Veneto) sono intervenuti a sostegno dell’autonomia. Fedriga ha portato la testimonianza della sua regione, definendola un esempio di come l’autonomia possa migliorare i servizi ai cittadini. Zaia ha invece criticato chi accusa la Lega di voler la “secessione dei ricchi”, ribadendo che la riforma è a vantaggio di tutto il Paese.