Entra nel clou il dibattito parlamentare sull’autonomia differenziata. Il disegno di legge Calderoli approderà domani nell’Aula di Palazzo Madama. Con circa 400 emendamenti presentati dalle opposizioni, si prevede una discussione accesa. Anche Fratelli d’Italia, partito del premier Giorgia Meloni, ha proposto modifiche.
I sindacati (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda) hanno inviato un appello ai senatori, in vista dell’avvio della discussione del disegno di legge sull’autonomia differenziata, perché si tenga la scuola “organo costituzionale” fuori dal processo di regionalizzazione avviato dal governo.
Cosa prevede il testo
La legge costituzionale permette alle Regioni a statuto ordinario di richiedere ulteriori forme di autonomia in materie di competenza legislativa concorrente e in alcune materie esclusive dello Stato, rispettando i principi di equilibrio finanziario.
Il Disegno di legge n. 615 è composto da dieci articoli e rappresenta uno strumento per l’attuazione dell’autonomia differenziata. Esiste un ampio dibattito accademico sull’autonomia differenziata, in particolare sulla sua implementazione in equilibrio con i principi di unità e uguaglianza. Gli studiosi sottolineano l’importanza di un approccio “solidaristico” o “cooperativo”, assicurando che ogni forma di differenziazione non minacci l’unità sociale ed economica della Repubblica.
Una questione particolarmente spinosa è la regionalizzazione dell’istruzione. Il Ministro Calderoli ha escluso il trasferimento di competenze in materia di norme generali sull’istruzione, puntando su un’analisi dettagliata e concreta delle richieste regionali.
TESTO