Autonomia differenziata, Emiliano: “Il Sud rischia di perdere docenti e medici”
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha espresso le sue preoccupazioni riguardo al progetto di autonomia differenziata durante un’intervista con Bruno Vespa al Forum in Masseria a Manduria.
Emiliano ha chiarito che non è contrario a concedere più poteri alle Regioni, ma è preoccupato per il tipo di autonomia differenziata proposta dal governo attuale.
“Il punto non è l’autonomia differenziata tout court, ma che tipo di autonomia differenziata,” ha affermato Emiliano. Il presidente della Regione Puglia ha espresso preoccupazione per la discrezionalità del governo nel determinare quali Regioni possono proporre intese su determinate materie, temendo che ciò possa portare a una forte diseguaglianza tra le Regioni.
Emiliano ha sottolineato che questa non dovrebbe essere vista come una battaglia meridionalista, ma come una questione nazionale che coinvolge anche le aree meno sviluppate del Nord Italia. Poi ha ricordato il precedente approccio del ministro Boccia, che prevedeva un meccanismo di perequazione e un fondo da quasi 5 miliardi per garantire un punto di partenza equo per tutte le Regioni.
Una delle principali preoccupazioni di Emiliano riguarda settori cruciali come la sanità e l’istruzione. Teme che le Regioni con bilanci più ricchi possano offrire retribuzioni più alte a medici, infermieri e insegnanti, portando a una fuga di capitale umano dal Sud.
Riguardo ai Fondi di Sviluppo e Coesione (FSC), Emiliano ha rivelato che la Puglia, insieme a Campania e Sardegna, non ha ancora firmato l’accordo con il governo. Infine ha anche criticato l’approccio di Fitto nella gestione dei fondi, affermando che il ministro voleva concordare anche i fondi di competenza di altri ministeri, causando tensioni all’interno del governo stesso.