Autonomia differenziata, Emiliano: “Così le regioni più ricche avranno migliori insegnanti e medici”
“Con l’ autonomia ogni regione potrà legiferare in modo diverso sulle stesse materie e quindi un cittadino o un’impresa che ha sedi o interessi in tutto il territorio nazionale rischia di dover cambiare legislazione a seconda del luogo dove arriva”.
Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervistato da Bruno Vespa a Cinque minuti, che poi rincara la dose.
“E poi le regioni più ricche per quanto riguarda la sanità e la scuola, potranno integrare le retribuzioni dei lavoratori di quel settore e quindi ovviamente le regioni più povere saranno in una specie di dumping rispetto al poter ottenere i migliori insegnanti e i migliori medici“, aggiunge.
Il disegno di legge appena approvata in Senato
La legge, messa a punto dal ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, vuole dare attuazione a quanto previsto dal terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione ai sensi del quale – sulla base di intesa fra lo Stato e la regione interessata – possono essere attribuite alle regioni a statuto ordinario, che ne facciano richiesta, forme e condizioni particolari di autonomia in 23 materie. Si va dalla Salute all’Istruzione, dallo Sport all’Ambiente, passando per Energia, Trasporti, Cultura e Commercio Estero.
Cosa prevede il testo
La legge costituzionale permette alle Regioni a statuto ordinario di richiedere ulteriori forme di autonomia in materie di competenza legislativa concorrente e in alcune materie esclusive dello Stato, rispettando i principi di equilibrio finanziario.
Il Disegno di legge n. 615 è composto da dieci articoli e rappresenta uno strumento per l’attuazione dell’autonomia differenziata. Esiste un ampio dibattito accademico sull’autonomia differenziata, in particolare sulla sua implementazione in equilibrio con i principi di unità e uguaglianza. Gli studiosi sottolineano l’importanza di un approccio “solidaristico” o “cooperativo”, assicurando che ogni forma di differenziazione non minacci l’unità sociale ed economica della Repubblica.
Una questione particolarmente spinosa è la regionalizzazione dell’istruzione. Il Ministro Calderoli ha escluso il trasferimento di competenze in materia di norme generali sull’istruzione, puntando su un’analisi dettagliata e concreta delle richieste regionali.
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