Autonomia differenziata, De Luca dice no: “Significa rottura dell’unità nazionale e accentuare divario tra Nord e Sud”

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Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in conferenza stampa a Palazzo Santa Lucia, a Napoli, ha elencato le ragioni per le quali la Campania chiederà il ritiro della bozza sull’autonomia differenziata.

Per De Luca il testo è irricevibile: a partire “dall’esautoramento totale delle competenze del Parlamento, del Ministero dell’Economia e della Conferenza delle Regioni. Sull’accordo tra Stato e Regione si prevede solo l’invio di un parere della Commissione parlamentare, il Ministero ha 30 giorni per esprimere un parere poi scatta il silenzio-assenso. il tutto viene ridotto a un rapporto a due tra presidente del Consiglio e presidente della Regione. Poi ci si dà un anno di tempo per la definizione dei Lep, ma se nell’anno non avviene si va avanti comunque. Non ridefinendo i Lep, i costi standard e nel merito le partite finanziarie relative alla garanzia dei diritti di tutti i cittadini interessati, ci ritroveremo di nuovo con il meccanismo della spesa storica”.

De Luca ha sottolineato inoltre che “viene prevista una compartecipazione al gettito fiscale della Regione che stabilisce l’accordo con il Governo. È evidente che, se si mantiene invariato il gettito fiscale complessivo nel nostro Paese, la cosa non può non avere una ricaduta sull’insieme delle attribuzioni finanziarie delle Regioni”. Infine “è implicita, ma in qualche verso anche esplicitata, l’idea di comprendere la materia che riguarda il personale sanitario, scolastico e previdenziale. Questo significa rottura dell’unità nazionale. Nell’idea di qualche presidente di Regione del Nord c’è l’ipotesi di stipulare contratti integrativi regionali, è evidente che un’ipotesi del genere falsa completamente il mercato del lavoro e attiva un altro flusso di mobilità dal Sud al Nord. Questo rompe l’unità nazionale e accentua in maniera drammatica il divario fra Sud e Nord”.

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