Autonomia, Contratto Lega-M5S: priorità agenda di Governo, chiudere rapidamente trattative aperte
I testi relativi all’autonomia, chiesta dalle regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, sono stati vagliati dal Consiglio dei Ministri il 14 febbraio u.s.
Autonomia: percorso in salita
Non tutto, però, sta andando per il verso giusto, anche a causa degli alleati di Governo della Lega, ossia il M5S che ha mosso diversi rilievi: dal fatto che mancano ancora i LEP (livelli essenziali delle prestazioni) all’iter che sin intende seguire, ossia presentare al Parlamento dei testi non emendabili.
Autonomia, M5S: incostituzionale presentare al Parlamento testi non emendabili
A ciò si aggiungano le polemiche scatenate dal fatto che le regioni Veneto e Lombardia dovrebbero ricevere per l’istruzione 1 miliardo di euro in più. Autonomia, 1 miliardo in più in Veneto e Lombardia. Ecco perché
Nel dibattito è intervenuto anche il Sen. Pittoni, smentendo le voci, secondo cui i docenti del Sud guadagnerebbero 300 euro in meno rispetto ai colleghi del Nord, come sostenuto dal Governatore della Campania De Luca.
Autonomia: cosa prevede il Contratto di Governo
E’ evidente, da quanto sopra riportato, che il principale “problema” per la realizzazione della misura consiste nella frenata del M5S.
Vediamo, al riguardo, cosa prevede il Contratto di Governo giallo-verde:
Sotto il profilo del regionalismo, l’impegno sarà quello di porre come questione prioritaria nell’agenda di Governo l’attribuzione, per tutte le Regioni che motivatamente lo richiedano, di maggiore autonomia in attuazione dell’art. 116, terzo comma, della Costituzione, portando anche a rapida conclusione le trattative tra Governo e Regioni attualmente aperte. Il riconoscimento delle ulteriori competenze dovrà essere accompagnato dal trasferimento delle risorse necessarie per un autonomo esercizio delle stesse. Alla maggiore autonomia dovrà infatti accompagnarsi una maggiore responsabilità sul territorio, in termini di equo soddisfacimento dei servizi a garanzia dei propri cittadini e in termini di efficienza ed efficacia dell’azione svolta. Questo percorso di rinnovamento dell’assetto istituzionale dovrà dare sempre più forza al regionalismo applicando, regione per regione, la logica della geometria variabile che tenga conto sia delle peculiarità e delle specificità delle diverse realtà territoriali sia della solidarietà nazionale, dando spazio alle energie positive ed alle spinte propulsive espresse dalle collettività locali.
Il Contratto è chiaro: bisogna portare rapidamente a termine le trattative tra Governo e Regioni che hanno chiesto l’autonomia, ossia Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.