Rinnovo contratto scuola, è corsa contro il tempo per firmarlo entro il 2022. Prossima riunione il 25 ottobre

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La trattativa per il rinnovo del contratto scuola, già scaduto, procede a rilento e si attende di capire quando avverrà la firma. Questo significa che, nel caso non si riuscisse a firmare, i conti pubblici vedrebbero uno spostamento di denaro previsto per i contratti al 2023.

Rinnovo contratto: i fondi vengono spostati al 2023

Infatti, le intese riguardanti il CCNL scuola ma anche i dirigenti sanitari e le rispettive trattative procedono a rilento e dunque, lo Stato dovrà spostare le risorse del 2022 previste per queste operazioni al 2023 nel caso in cui non si riesca a chiudere.

Spostamento che andrebbe un po’ a stravolgere i piani presentati dalla Nadef, che prevedeva un calo dello 0,6% della spesa per i dipendenti pubblici contro il 6,6% di quest’anno, spiega Il Sole 24 Ore. Ma con il nulla di fatto dei rinnovi contrattuali, le somme vengono spostate al 2023.

3,5 miliardi. Arretrati compresi. Le cifre previste per il rinnovo contratto scuola

Complessivamente, il contratto scuola prevede per 622,9 milioni per il 2019, 963 milioni per il 20220 e 2021,3 per il 2021. Il recupero dei soli arretrati maturati fino alla fine del 2022 produce un costo lordo una tantum da oltre 5,6 miliardi e un peso effettivo sui saldi da 3,5 miliardi. Ecco, questa è la cifra destinata al rinnovo del CCNL scuola prevista per il 2022 ma che verrà spostata al 2023.

340 milioni dal MOF: ancora nessuna risposta dal MEF

Resta poi la questione di circa 340 milioni in più provenienti dal MOF: come sappiamo, infatti, nel corso del rinnovo del CCNI del salario accessorio, è stato raggiunto l’accordo spinto da mesi dai sindacati, di spostare una parte della cifra prevista per il MOF al contratto scuola.

Come abbiamo spiegato in precedenza, il Presidente dell’ARAN nel corso dell’incontro con le organizzazioni sindacali del 18 ottobre, ha informato che l’integrazione dell’atto di indirizzo, che prevede per la messa a disposizione delle risorse riguardanti la valorizzazione del personale della scuola, circa 340 milioni, sta completando il suo iter ed è attualmente al MEF.

Attualmente, dunque, il MEF non ha ancora dato l’ok per lo spostamento delle cifre. Ma se anche dovesse arrivare entro la fine dell’anno queste risorse dovranno aggiungersi a quei 3,5 miliardi previsti per il rinnovo.

Gli oltre 300 milioni dal MOF non incideranno molto sulla busta paga in base alle stime complessive e siamo infatti abbondantemente lontani dalle 3 cifre che chiedevano i sindacati.

A conti fatti bisogna considerare che i docenti in busta paga potrebbero ricevere una cifra compresa fra i 15-20 euro circa in più.

La base di partenza è, come sappiamo, un aumento medio di circa 50-60 euro netti in busta paga a cui bisognerà aggiungere, dunque, le risorse provenienti dal salario accessorio.

Si prova ad accelerare per il rinnovo

Le possibilità di firmare il contratto per tempo restano però. Come annunciato da Marcello Pacifico, presidente del sindacato ANIEF, si prova ad accelerare e nei prossimi giorni sono previsti incontri sull’ordinamento professionale: 25 ottobre personale della scuola, 27 ottobre AFAM e 3 novembre personale ricerca e università.

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